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Ministro conferma nuove restrizioni per bar e ristoranti: “Movida da condannare”. Novità per cene a casa

 

NAZIONALE. “I casi di movida vanno assolutamente condannati, ci sarà una limitazione delle attività dalle 18 in poi che consentono fuori dei locali la creazione di gruppi che sostano e che si assembrano, stesse cosa vale per le cene a casa, Speriamo che l’appello che ha funzionato tra Natale e Capodanno possa essere recepito anche per il fine settimana”. Così il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, al Gr1 Radio Rai, a proposito delle nuove misure per combattere la pandemia da coronavirus.

 

“Questo Dpcm conferma le misure territoriali che ci hanno consentito di scongiurare almeno due lockdown nazionali. Ci sarà una limitazione della circolazione tra le regioni, sarà confermata la limitazione di orario alle 22 su tutto il territorio nazionale, sarà confermata la distinzione tra le fasce gialla, arancione e rossa. In prospettiva ipotizziamo una zona bianca perché vorremmo tutti uscire al più breve tempo possibile da queste condizioni”, ha spiegato Boccia sottolineando che con le Regioni “il clima è come sempre di massima collaborazione dobbiamo continuare a collaborare perché è l’unica strada che conosciamo per superare insieme la condizione in cui siamo”.

 

Il possibile nuovo Dcpm

Il governo prepara il primo provvedimento del 2021 con nuove limitazioni e una stretta in particolare sulla movida, vietando l’asporto dai bar a partire dalle 18 ed estendendo il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle. Sul tavolo c’è anche la possibilità di istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto 0.5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni.

Queste sono le ipotesi trapelate al termine della riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione e che saranno presentate alle Regioni nel vertice con il ministro Francesco Boccia. I governatori hanno già annunciato di volersi opporre a quella sembra molto più di un’ipotesi, e cioè alla possibilità di far scattare automaticamente la zona rossa nel caso si superasse il limite dei 250 contagiati per 100 mila abitanti.

Il governo cercherà di trovare un’intesa, ma appare chiara la volontà di stringere le maglie anche, e soprattutto, per evitare la temuta terza ondata e contenere i contagi che, oggi, hanno registrato oltre 18 mila nuovi casi e 361 vittime, con un incremento del tasso di positività salito al 13,3%. Per questo nel nuovo Dpcm non dovrebbe cambiare la norma che prevede la possibilità una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni) di andare a trovare amici o parenti. Nel provvedimento, oltre alla scuola, entrerà molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio. L’unica cosa certa al momento è che il nuovo provvedimento – al quale sarà affiancato un Dl per estendere il divieto di spostamento tra le regioni – continuerà a prevedere le zone colorate e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

Da valutare invece la possibilità di istituire i weekend arancioni: le giornate di sabato e domenica, dunque, potrebbero avere le stesse limitazioni delle zone di appartenenza. Resteranno ancora chiuse palestre e piscine, così come teatri, musei e cinema.