MARCIANISE/CASERTA. A febbraio la Corte di Appello dovrebbe emettere il suo verdetto sulla morte colposa di Maria Ammirati, la 35enne deceduta nel 2012 dopo un aborto e un’odissea tra lo studio medico del ginecologo privato e le due strutture sanitarie.
Nell’udienza odierna ci sono state le arringhe difensive che proseguiranno a febbraio quando è prevista la prossima udienza che dovrebbe poi sfociare in sentenza, ad esattamente un anno dalla requisitoria di secondo grado. In quella circostanza il procuratore generale chiese una riduzione di pena da 4 a 2 anni per Maria Golino, Maria Tamburro e Luigi Vitale e da 3 a 2 anni per Nicola Pagano. Invocata invece la conferma dell’assoluzione per Pasquale Parisi, Carmen Luigia De Falco e Andrea Fusco. Nel caso venissero confermate le richieste dell’accusa si andrebbe incontro a condanne entro i 2 anni per le quali potrebbe dunque scattare il beneficio della sospensione della pena.
La sentenza di primo grado per i 7 medici e paramedici degli ospedali di Caserta e Marcianise venne emessa nel luglio 2018. Furono condannati Maria Tamburro (4 anni), Maria Golino (4 anni), Luigi Vitale (4 anni) e Nicola Pagano (3 anni), mentre furono assolti Pasquale Parisi, Carmen Luigia De Falco e Andrea Fusco.
Nel corso degli anni di attesa della conclusione del processo di primo grado, la madre di Maria, originaria di Marcianise, aveva tappezzato di grandi manifesti alcune strade della provincia di Caserta, invocando più volte giustizia per quanto accaduto a sua figlia.
La tragedia portò la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ad iscrivere nel registro degli indagati 25 persone tra medici e infermieri, molti dei quali coinvolti in seguito ad un supplemento di indagine chiesto dal pm. Diversi i testimoni ascoltati nel corso del processo, tra i quali il compagno di Maria che ha ripercorso tutte le fasi della gravidanza.