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Italia verso il lockdown natalizio: “Condividiamo scelta della Germania”

 

 

NAZIONALE. “Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova. In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”.

 

Così il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in una intervista al Corriere della Sera commenta le immagini dello shopping natalizio.

 

“Noi – prosegue – continuiamo ad essere molto rigorosi. Diciamoci la verità, però, ognuno deve fare la sua parte. Non è che possiamo combattere la pandemia con i controlli a ogni angolo e le multe”. E sugli spostamenti tra comuni per aggiunge: “Conte è sempre stato rigoroso, ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebbero come un liberi tutti”.

 

La Germania con meno morti fa il lockdown generale… “E’ una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non solo conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche”. Per il presidente della Liguria Toti non si può penalizzare l’economia a Natale… “Già, perché per noi invece il commercio non è importante… Trovo semplicistica questa rappresentazione della realtà, questa divisione tra aperturisti e rigoristi. Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittive, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra”.

 

È ancora dell’idea che Gesù possa nascere due ore prima per il coprifuoco? “Ho fatto quella semplificazione durante un incontro riservato con le Regioni per far capire che il coprifuoco alle 22 non andava toccato. Volevo fermare negazionisti e parte della destra, che chiedevano l’apertura dei ristoranti fino a mezzanotte. Una cosa che avrebbe messo tutto il Paese ad alto rischio contagio”, “tanti parlano del Natale pensando al business. Non è un caso che la Chiesa e il Papa abbiano dato una lezione a tutti, adattando alle regole gli orari delle messe”.