
CASAL DI PRINCIPE. Gli interessi della camorra non si sarebbero fermati alle tradizionali attività illecite. Secondo quanto ricostruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Pasquale Apicella, figura di spicco del clan dei Casalesi – fazione Schiavone – avrebbe messo le mani anche sul settore del noleggio auto, utilizzando una società formalmente intestata a terzi per mascherarne la reale gestione.
Apicella, tornato in libertà dopo aver scontato oltre vent’anni di carcere, sarebbe stato il vero dominus della SG Noleggio Srl, impresa costituita nell’ottobre del 2022 e registrata ufficialmente a nome di Gianluca Sarracino. Per gli investigatori, però, la società sarebbe stata amministrata di fatto dallo stesso Apicella, con il supporto di Vincenzo Vitale e il contributo operativo di Salvatore Petrillo.
Le indagini hanno permesso di ricostruire le fasi iniziali dell’attività imprenditoriale, partite con frequenti trasferte all’estero, soprattutto nella capitale ceca. A Praga, Petrillo e Sarracino si sarebbero recati più volte per acquistare veicoli destinati a entrare nel parco auto della società. Un dettaglio ritenuto rilevante dagli inquirenti riguarda il fatto che, prima di ogni viaggio, i due si fermassero presso l’abitazione di Apicella, considerata il luogo in cui venivano prese le decisioni strategiche.
Dalle intercettazioni emerge l’esistenza di una flotta composta da almeno una dozzina di vetture, segno di un’attività già ben avviata. A rafforzare il quadro accusatorio vi sarebbe inoltre la consegna periodica di somme di denaro ad Apicella, ritenuto il reale beneficiario degli utili.
Con il tempo, tuttavia, i rapporti interni si sarebbero incrinati. Petrillo avrebbe espresso insoddisfazione per i compensi ricevuti, arrivando ad annunciare l’intenzione di abbandonare il settore del noleggio. Una mossa che, secondo la DDA, avrebbe fatto emergere ancora più chiaramente il ruolo centrale di Apicella, il quale avrebbe reagito con toni duri, ribadendo il proprio peso nell’attività.
Le tensioni sarebbero esplose definitivamente quando si è parlato di una possibile cessione della società senza coinvolgere Apicella e Vitale. L’inchiesta, basata su intercettazioni, documentazione societaria e attività di osservazione, descrive un presunto caso di infiltrazione camorristica nell’economia legale attraverso il controllo occulto di un’impresa formalmente lecita.

