
Parete. Otto anni dopo quella drammatica Vigilia di Natale, arriva una nuova sentenza per il ferimento di Luigi Pellegrino, colpito da un proiettile vagante quando aveva appena 14 anni.
La Corte d’Appello ha infatti pronunciato la condanna nei confronti di Vincenzo Russo, ritenuto responsabile dello sparo che causò gravi lesioni al ragazzo.
Nella giornata di ieri, i giudici della Quarta Sezione della Corte d’Appello hanno parzialmente modificato il verdetto di primo grado, stabilendo una pena di 5 anni e 10 mesi di reclusione. È invece caduta in prescrizione l’accusa legata alla detenzione dell’arma. Le motivazioni della sentenza sono state già depositate e notificate alla difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Angelo Raucci e Giuseppe Stellato, che hanno annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione.
I fatti risalgono alla Vigilia di Natale del 2017. Luigi Pellegrino stava camminando lungo una strada del territorio quando venne improvvisamente colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco. Il proiettile, definito “vagante”, provocò ferite gravissime, segnando profondamente la vita del giovane e della sua famiglia.
Le successive indagini e gli accertamenti balistici hanno consentito agli inquirenti di individuare il punto da cui era partito lo sparo: un terreno situato a circa 300 metri di distanza dal luogo del ferimento. Secondo la ricostruzione della Procura, a premere il grilletto sarebbe stato proprio Russo, circostanza che ha portato alla conferma della responsabilità penale anche nel giudizio di secondo grado.
La vicenda giudiziaria, tuttavia, potrebbe non essere ancora conclusa, in attesa della decisione della Suprema Corte.

