
MARCIANISE. Disagi, lunghe attese e tensioni al Pronto Soccorso dell’ospedale di Marcianise alla vigilia di Natale. Nelle ultime ore si moltiplicano le segnalazioni di cittadini e familiari di pazienti che parlano di una situazione critica, segnata da sovraffollamento, carenza di informazioni e momenti di forte nervosismo all’interno della struttura sanitaria.
Secondo diverse testimonianze raccolte, numerosi pazienti – molti dei quali anziani o affetti da patologie croniche – sarebbero rimasti per ore in attesa di visite, esami o decisioni cliniche, spesso senza poter contare su un posto letto. In più casi, le persone sarebbero state costrette ad attendere sedute su sedie a rotelle, nonostante condizioni fisiche complesse e situazioni di evidente sofferenza.
A peggiorare il clima, raccontano i familiari, la difficoltà nel ricevere informazioni chiare sullo stato dei propri cari. Le richieste di aggiornamenti avrebbero generato discussioni e momenti di tensione, tanto che i vigilantes dell’ospedale sarebbero intervenuti più volte per calmare gli animi e riportare l’ordine nelle aree del Pronto Soccorso.
Emblematico il caso di un anziano cardiopatico di 84 anni con gravi problemi respiratori, arrivato in ospedale sin dal mattino e sottoposto a esami diagnostici nel corso della giornata. Nonostante le difficoltà respiratorie segnalate a più riprese, l’uomo sarebbe rimasto a lungo in attesa senza un ricovero, per poi essere dimesso nel tardo pomeriggio, secondo i familiari, senza ossigeno e senza soluzioni ritenute adeguate. Una volta a casa, le condizioni di respirazione sarebbero rimaste critiche.
Situazioni simili, riferiscono altri utenti presenti in sala d’attesa, si sarebbero ripetute per più pazienti nel corso della giornata, alimentando preoccupazione, rabbia e un senso diffuso di abbandono, in un periodo già segnato dall’afflusso straordinario di persone e dalla riduzione dei servizi legata alle festività natalizie.
Alla vigilia di Natale, mentre Marcianise si prepara alle celebrazioni, dal Pronto Soccorso dell’ospedale arriva il racconto di una sanità sotto pressione, dove pazienti fragili e famiglie chiedono non solo cure tempestive, ma anche ascolto, rispetto e umanità.

