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Blitz della polizia negli uffici della Provincia

 

Caserta. Un nuovo intervento delle forze dell’ordine riporta l’attenzione sulla Provincia di Caserta, un ente che negli ultimi anni è finito più volte al centro di indagini giudiziarie. Nei giorni scorsi, infatti, la Polizia di Stato ha effettuato un accesso negli uffici provinciali ospitati nell’area dell’ex complesso industriale Saint Gobain. Un’operazione condotta con discrezione, ma che lascia intravedere sviluppi investigativi di un certo peso.

Secondo le prime informazioni, gli agenti avrebbero acquisito atti e documenti amministrativi relativi soprattutto alla gestione delle società partecipate e controllate dalla Provincia. Un’attività che, se collegata a un’indagine già in corso, potrebbe aprire un ulteriore filone di accertamenti sulla macchina amministrativa dell’ente e sulle sue diramazioni operative.

Il contesto in cui si inserisce l’episodio è tutt’altro che nuovo. La Provincia di Caserta è infatti già segnata dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex presidente Giorgio Magliocca, anche ex sindaco di Pignataro Maggiore, dimessosi dopo una serie di perquisizioni avvenute nei mesi scorsi. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri della Compagnia di Aversa, ipotizza l’esistenza di un sistema irregolare nella gestione degli appalti pubblici.

Secondo l’accusa, alcuni affidamenti sarebbero stati indirizzati verso imprenditori ritenuti disponibili a sostenere economicamente società calcistiche locali segnalate dall’allora vertice provinciale. Un intreccio tra lavori pubblici e sponsorizzazioni sportive che chiamerebbe in causa, tra le altre, realtà come il Vitulazio Calcio e il settore giovanile del Gladiator 1924.

L’indagine, però, si sviluppa su più livelli. Gli inquirenti hanno infatti suddiviso il fascicolo in diversi tronconi: uno dedicato al presunto legame tra appalti e finanziamenti allo sport, un altro relativo a una possibile fuga di notizie dall’ufficio intercettazioni della Procura, che avrebbe consentito a Magliocca di venire a conoscenza in anticipo delle indagini a suo carico. Sullo sfondo resta anche un capitolo riguardante la gestione dei concorsi per le assunzioni in Provincia.

Per quanto riguarda i lavori pubblici, l’ipotesi investigativa parla di interventi per oltre 400mila euro che sarebbero stati favoriti a beneficio di imprese considerate “vicine”, in cambio di sostegni economici al mondo sportivo locale. In questo presunto meccanismo, dirigenti e funzionari dell’ente avrebbero avuto il compito di agevolare o eseguire le indicazioni provenienti dai vertici politico-amministrativi.

A rafforzare il quadro accusatorio vi sarebbero anche le dichiarazioni di tecnici e dirigenti, inizialmente indagati e poi archiviati, ascoltati dopo le perquisizioni. Racconti che parlano di pressioni, sollecitazioni e di un controllo anticipato sugli affidamenti, soprattutto quelli sotto soglia, ritenuti più facilmente gestibili. Elementi che, per gli investigatori, delineerebbero un sistema strutturato e non occasionale.

Resta fermo, naturalmente, il principio di presunzione di innocenza. Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti e attendono eventuali riscontri giudiziari. Lo stesso Magliocca ha sempre dichiarato fiducia nella magistratura, ribadendo la propria serenità e lasciando aperta, in prospettiva, anche la possibilità di un ritorno sulla scena politica.

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