CASERTA. Sono scattati provvedimenti restrittivi nei confronti di trenta tifosi coinvolti nei violenti disordini avvenuti lo scorso ottobre lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo. Gli scontri, che hanno visto fronteggiarsi gruppi di ultras della Casertana e del Catania, si verificarono nel pomeriggio di sabato 11 ottobre nei pressi dell’area di servizio di San Mango Piemonte, in provincia di Salerno.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i supporter rientravano dalle rispettive trasferte di Picerno e Giugliano quando, per cause ancora oggetto di approfondimento, si sono incrociati lungo l’arteria autostradale. In pochi minuti la situazione è degenerata: ne è nata una vera e propria guerriglia che ha provocato il temporaneo blocco del traffico e seminato il panico tra gli automobilisti di passaggio, costretti ad assistere a scene di estrema violenza.
Durante i tafferugli sarebbero stati utilizzati fumogeni, petardi, ordigni esplosivi artigianali, oltre a mazze e altri oggetti contundenti. Un contesto che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine e ha richiesto un’attenta attività investigativa per individuare i responsabili.
Al termine di circa due mesi di indagini, la Digos di Salerno, in collaborazione con le questure di Caserta e Catania, ha trasmesso una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica di Salerno e alla Procura per i minorenni. L’attività investigativa ha portato all’identificazione e alla denuncia di trenta persone, tra cui anche due minori.
Per tutti gli indagati è stata avviata la procedura per l’applicazione del Daspo, il provvedimento che vieta l’accesso agli impianti sportivi e alle aree interessate da manifestazioni calcistiche. Le autorità sottolineano come l’obiettivo sia quello di prevenire nuovi episodi di violenza e garantire la sicurezza di tifosi e cittadini, ribadendo la linea della tolleranza zero nei confronti di comportamenti che nulla hanno a che vedere con lo sport.
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