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“Volevo eliminare Zagaria”: la confessione di Nicola Schiavone sui piani segreti del clan

CASAL DI PRINCIPE/CASAPESENNA. Un progetto di morte che non arrivò mai a compimento, ma che racconta fino in fondo le tensioni interne al clan dei Casalesi negli anni immediatamente precedenti al crollo dei suoi vertici. A rivelarlo è Nicola Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” Schiavone, oggi collaboratore di giustizia, nel corso di un interrogatorio reso alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Secondo quanto messo a verbale, Nicola Schiavone aveva maturato l’intenzione di eliminare quelli che all’epoca erano considerati gli altri due grandi capi dell’organizzazione: Michele Zagaria e Antonio Iovine, detto ‘o Ninno. Una faida che non esplose mai, ma che covava sotto la superficie di un’alleanza ormai logorata.

Alla base dello scontro vi sarebbe stata la gestione della cassa comune del clan. Schiavone jr. ha raccontato che il gruppo riconducibile a Zagaria avrebbe smesso di versare la propria quota, mentre l’area vicina a Iovine avrebbe iniziato progressivamente a tirarsi indietro. Un comportamento interpretato come una rottura degli equilibri e una sfida diretta.

In quel contesto, Zagaria – secondo il racconto – avrebbe tentato di rafforzare la propria posizione facendo arrivare nel territorio Antonio Salzillo, nipote dello storico boss Antonio Bardellino. Una mossa che provocò una reazione immediata: Salzillo venne ucciso in un agguato nel 2009.

L’anno successivo, Nicola Schiavone avrebbe avviato un piano ancora più ambizioso. Chiese allo zio Antonio di individuare un’abitazione in Corsica, luogo abitualmente frequentato da Zagaria durante le vacanze, con l’obiettivo di organizzare un attentato. Il progetto, però, prevedeva il coinvolgimento di Antonio Iovine, che – secondo Schiavone – avrebbe dovuto favorire la consegna del rivale.

Un accordo che non si concretizzò mai. Il mancato appoggio di Iovine alimentò un profondo risentimento, tanto da spingere Nicola Schiavone a valutare l’ipotesi di colpire anche lui. Un’idea accennata allo zio durante un colloquio in carcere nel 2017, rimasta però allo stadio di semplice ipotesi.

La resa dei conti non avvenne mai. Nel 2010 Nicola Schiavone fu arrestato con l’accusa di aver ordinato un triplice omicidio. Poco dopo, anche Zagaria e Iovine finirono in manette, segnando la fine di una stagione criminale che avrebbe potuto essere ancora più sanguinosa.

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