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Casa a luci rosse, svolta per due fratelli nel mirino della Procura

 

Cesa. È stato pronunciato nel tardo pomeriggio il verdetto tanto atteso dalla Prima Sezione Penale, Collegio A, del Tribunale di Napoli Nord. Il presidente, giudice Luigi Buono, ha assolto Fabio e Mario De Michele con la formula “per non aver commesso il fatto”, ponendo fine a una vicenda giudiziaria iniziata nel 2020 e durata oltre cinque anni.

I due fratelli, originari di Cesa e proprietari di un appartamento in via Gramsci ad Aversa, erano finiti al centro di un’inchiesta della Procura di Napoli Nord. Secondo l’accusa, quell’immobile sarebbe stato utilizzato da alcune donne sudamericane — reclutate da un gruppo criminale specializzato nello sfruttamento della prostituzione — per esercitare l’attività di meretricio. Ai proprietari era stato contestato di aver agevolato tale attività mettendo loro a disposizione l’alloggio.

 

L’indagine era nata dalle segnalazioni dei condomini dello stabile, che avevano lamentato un continuo andirivieni di clienti a ogni ora del giorno e della notte. Le proteste avevano portato al sequestro dell’appartamento, provvedimento poi revocato dal Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere poche settimane dopo, e all’arresto di cinque presunti membri dell’organizzazione criminale.

 

Nel corso degli anni, grazie al lavoro dell’avvocato Luigi Marrandino, i fratelli De Michele sono riusciti a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati, fino all’assoluzione definitiva arrivata oggi. Si chiude così un periodo lungo e complesso che aveva segnato profondamente la loro vita personale e professionale.

 

 

 

 

 

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