
Santa Maria a Vico. Sulle motivazioni del Riesame uscite in queste ore in merito alla vicenda di Santa Maria a Vico che si sgonfia, interviene uno dei coinvolti, l’ex consigliere comunale ed ex assessore, avvocato Giuseppe Nuzzo:
“Il Tribunale del Riesame ha finalmente ristabilito la verità dei fatti. Con una decisione netta e approfondita, i giudici hanno escluso in modo chiaro i presupposti del reato e i gravi indizi di colpevolezza che erano stati ipotizzati a mio carico, entrando nel merito dell’intera vicenda e smentendo punto per punto la ricostruzione che per mesi ha alimentato sospetti, illazioni e una violenta gogna mediatica.
L’ordinanza mette in luce un aspetto decisivo:
«l’esame delle intercettazioni è stato rimesso in sede applicativa alla sola ricostruzione e valutazione della polizia giudiziaria, senza che si sia provveduto a scrutinare sia pur a campione quelle di segno contrario».
I giudici hanno invece svolto quello scrutinio, e le conclusioni sono inequivocabili:
«la disamina dei colloqui captati fa emergere e con nettezza l’assenza di ogni metodologia mafiosa».
Un passaggio che da solo demolisce l’intero impianto accusatorio e l’immagine distorta che, senza alcuna verifica, era stata diffusa da più parti.
Il Riesame sottolinea inoltre che:
«le conversazioni di interesse sono tutte successive allo svolgimento delle elezioni amministrative del settembre 2020 e quindi scevre da ogni sinallagma contrattuale sul punto».
Non solo non vi è mai stato alcun accordo illecito: semplicemente non poteva esistere, nemmeno in astratto, perché temporalmente incompatibile.
Persino le insistenze attribuite a terzi –
«le insistenze del Piscitelli Raffaele anche con il Nuzzo Giuseppe» –
vengono ricondotte a ciò che realmente erano:
«nulla conducono ad alcunché di concreto (…) se non attendismi tattici che sviliscono nel tempo ogni volontà di recupero da parte del Piscitelli a favore dei propri familiari».
Nessun vantaggio, nessuna utilità, nessuna contropartita.
Nulla.
Il Tribunale, infine, chiarisce con forza che tutte le vicende – dal forno crematorio all’area mercatale fino agli altri presunti interessi –
«non attecchiscono mai all’interno dell’amministrazione e soprattutto appaiono del tutto disgiunti da ogni accordo pre elettorale ma anche successivo ad esso».
Una pronuncia limpida, che restituisce la verità dopo mesi di narrazioni travisate e accuse rilanciate con leggerezza, spesso senza neppure leggere gli atti.
Oggi, grazie alla decisione del Tribunale del Riesame, la mia immagine personale e politica viene completamente riabilitata.
È stato riconosciuto ciò che ho sempre sostenuto: non c’è mai stata alcuna condotta illecita, né alcun comportamento scorretto, né alcuna contiguità o disponibilità verso metodologie o logiche mafiose.
Alla luce di questa ordinanza, appare ancora più grave la campagna di sospetti che ha colpito la mia persona e che ha cercato di infangare anni di impegno politico e amministrativo.
Una campagna basata sul nulla, che oggi viene definitivamente smentita dai fatti.
Continuerò a svolgere il mio ruolo con la stessa trasparenza e lo stesso senso di responsabilità che mi hanno sempre contraddistinto.
La verità, alla fine, ha fatto il suo corso.
Giuseppe Nuzzo

