NAZIONALE – Un nuovo intervento contro il caro-bollette potrebbe entrare in vigore nel 2026. La bozza aggiornata del decreto Energia introduce infatti un contributo straordinario da 55 euro annui destinato alle famiglie economicamente vulnerabili, come integrazione al bonus sociale elettrico già esistente. L’obiettivo è dare un sollievo ulteriore a chi, più di altri, risente dell’aumento dei costi energetici.
Il bonus potrà essere richiesto dai nuclei familiari con un ISEE fino a 15.000 euro e dalle famiglie numerose con almeno quattro figli a carico e un ISEE non superiore a 20.000 euro. Secondo le stime, circa 4,5 milioni di famiglie potrebbero beneficiare della misura, per un costo complessivo di 250 milioni di euro. Le risorse verrebbero coperte dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Per l’attuazione concreta si attende ora una deliberazione dell’Arera, che dovrà definire le modalità operative e le modalità di erogazione.
Il provvedimento non riguarda solo i consumatori domestici. La bozza del decreto prevede anche un intervento dedicato alle piccole e medie imprese, attraverso una riduzione degli oneri generali di sistema destinati al finanziamento delle energie rinnovabili. L’obiettivo è alleggerire il peso delle bollette elettriche per le aziende che utilizzano energia in bassa tensione. Il valore complessivo della misura è stimato in 750 milioni di euro e, secondo la relazione illustrativa, l’agevolazione potrebbe tradursi in un beneficio pari a circa 11,5 euro per megawattora.
Sul nuovo contributo per le famiglie arrivano però le critiche del Codacons. L’associazione sottolinea che l’aiuto, pur utile, non affronta realmente il problema strutturale del caro-energia. Le tariffe della luce per gli utenti vulnerabili, nel trimestre finale del 2025, risultano ancora più alte dell’8,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E, rispetto al 2020, la bolletta elettrica del mercato regolato registrerebbe un aumento di quasi il 50 per cento. Dati che, secondo il Codacons, dimostrano come servano riforme profonde e non solo bonus temporanei per ridurre la spesa energetica in modo stabile, sia per le famiglie sia per le imprese.
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