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Operazione finisce male, maxi risarcimento per paziente

 

 

CASERTA. L’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” dovrà versare oltre 132 mila euro a una paziente che ha riportato danni dopo un intervento chirurgico effettuato nel 2012. A stabilirlo è un’ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ormai definitiva, che l’ospedale ha recepito attraverso un’apposita determinazione dirigenziale.

 

La vicenda trae origine dal 23 luglio 2012, data in cui la donna – indicata negli atti come A.S. – si sottopose a un’operazione presso il nosocomio casertano. Solo anni dopo, nell’aprile 2017, i suoi avvocati hanno avanzato una richiesta di risarcimento, ritenendo le complicazioni sorte come diretta conseguenza dell’intervento.

 

Il procedimento civile, durato a lungo, è stato caratterizzato da una Consulenza Tecnica d’Ufficio che ha evidenziato elementi contrari alla posizione dell’ospedale. La compagnia assicurativa dell’AORN, la AmTrust, aveva tentato di chiudere la questione con un accordo transattivo. Tuttavia, il Comitato di Vigilanza Sanitaria decise di non accettare la proposta e di proseguire la difesa in giudizio.

 

Il Tribunale, con sentenza del 20 ottobre 2025, ha invece accolto totalmente le richieste della paziente, condannando l’ospedale a corrispondere:

87.563 euro per il danno subito;

17.150,83 euro di interessi;

oltre 27 mila euro tra spese legali, consulenze tecniche e costi del procedimento.

 

 

Con l’atto n. 1190 del 5 dicembre 2025, il direttore dell’UOC Affari Legali, avvocato Domenico Sorrentino, ha autorizzato il pagamento complessivo di 132.565,01 euro. Le risorse saranno prelevate dal fondo aziendale di “autoassicurazione”, poiché la polizza con AmTrust aveva già raggiunto il limite massimo di copertura.

 

La determinazione sottolinea l’urgenza dell’erogazione per evitare ulteriori spese, inclusi possibili procedimenti esecutivi e il blocco delle somme presso il tesoriere. Si conclude così una lunga vertenza, nata tredici anni dopo l’intervento contestato e proseguita per otto anni tra perizie, ricorsi e passaggi giudiziari.

 

 

 

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