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Cure al bimbo, ospedale rischia dopo denuncia dei genitori

 

CASERTA. Un nuovo contenzioso investe l’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta. Questa volta ad agire sono i genitori di una bambina, M.C., che ritengono di aver subito un danno legato alle cure ricevute dalla piccola durante un ricovero risalente al febbraio del 2010.

 

La direzione generale, guidata da Gennaro Volpe, ha deliberato il 25 novembre scorso di costituirsi formalmente nel procedimento per tutelare l’ente. Il 10 novembre 2025, infatti, i coniugi M.A. e L.I., in qualità di rappresentanti legali della figlia minore, hanno depositato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere un ricorso per “consulenza tecnica preventiva”, previsto dall’art. 696-bis del codice di procedura civile. Tale strumento serve a ottenere una valutazione medico-legale preliminare per verificare la fondatezza di un’eventuale richiesta risarcitoria e, se possibile, favorire una soluzione conciliativa senza arrivare a un vero e proprio processo.

 

La richiesta, regolarmente notificata all’azienda sanitaria, riguarda le prestazioni ricevute da M.C. durante il ricovero del 9 febbraio 2010, dunque più di quindici anni fa. Dopo una verifica interna, l’ospedale ha scelto di opporsi e di affidare la rappresentanza legale all’Ufficio Affari Legali, nelle persone dell’avvocato Domenico Sorrentino, responsabile dell’unità operativa complessa, e dell’avvocato Antimo D’Alessandro.

 

La delibera prevede inoltre il coinvolgimento dello stesso gruppo di consulenti che ha già seguito un caso analogo: il dottor Pasquale Giugliano, direttore della Medicina Legale, insieme a tre dirigenti della stessa struttura e al direttore dell’unità operativa interessata dagli eventi del 2010. Il loro compito sarà fornire supporto tecnico per la difesa dell’azienda durante la fase di accertamento peritale.

 

 

 

 

 

 

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