Maddaloni/Casapesenna. Cassazione, condanna definitiva per l’ex sacerdote Barone: chiusa la vicenda degli “esorcismi” a una 14enne
La Suprema Corte ha messo la parola fine al lungo iter giudiziario che vedeva coinvolto Michele Barone, ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, riconfermando le pene stabilite in secondo grado. Cristallizzata dunque la pena di 12 anni di reclusione. Condannati in via definitiva anche i genitori della ragazza, una minorenne di Maddaloni che all’epoca dei fatti aveva 14 anni e che sarebbe stata sottoposta a ripetuti maltrattamenti durante presunti rituali di liberazione dal demonio.
Una vicenda iniziata nel 2018
Il caso esplose nel 2018, quando Barone venne arrestato al rientro da un viaggio a Cracovia dopo un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Caserta. Gli investigatori ricostruirono una serie di riti “esorcistici” praticati sulla minorenne, durante i quali la giovane sarebbe stata sottoposta a percosse e a pratiche fisiche ritenute lesive.
Riti, violenze e pratiche discutibili
Secondo l’impianto accusatorio, gli incontri sarebbero stati accompagnati da episodi di violenza compiuti nel contesto delle cosiddette “preghiere di guarigione”. Oltre alle aggressioni fisiche, l’ex sacerdote avrebbe imposto alla ragazza una dieta estremamente restrittiva – a base di latte e biscotti – presentata come una prescrizione di origine soprannaturale.
Tutto sarebbe avvenuto con il consenso e la presenza dei genitori, oggi condannati in via definitiva con pene inferiori ai quattro anni per il loro ruolo nella vicenda.
Con la pronuncia odierna, la Sesta Sezione penale ha confermato integralmente il verdetto della Corte d’Appello, rendendo irrevocabili le condanne. Il procedimento, durato sette anni e divenuto uno dei casi giudiziari più delicati della provincia di Caserta, si chiude dunque con l’accertamento definitivo delle responsabilità dell’ex sacerdote e della coppia di Maddaloni.

