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Inchiesta vigili, indagini chiuse per 26: ci sono politici e carabinieri

 

Mondragone. Si avvicina alla conclusione la fase preliminare dell’indagine che riguarda la gestione della Polizia Municipale di Mondragone negli anni in cui il comando era diretto da David Bonuglia, 63 anni, originario di Olevano Romano. L’ex comandante, già arrestato nei mesi scorsi e destinatario di giudizio immediato, resta la figura centrale dell’inchiesta. La misura cautelare nei suoi confronti è stata recentemente alleggerita, trasformandosi nell’obbligo di dimora.

 

Parallelamente, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini agli altri 25 indagati, tutti non sottoposti a misure. Rispetto alla prima lista depositata, compaiono cinque nuovi nominativi. Tra questi, due carabinieri: Fabrizio De Battista, comandante della stazione di Mondragone, e Fulvio Alfonso Tramparulo, accusati di aver passato informazioni riservate a un’impiegata del Comando vigili, che le avrebbe poi riferite a Bonuglia. L’intera vicenda ha preso avvio dalla denuncia presentata dall’ex comandante Antonio Di Nardo.

 

Il coinvolgimento dei due militari ha spinto il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Manuel Scarso, a sottolineare pubblicamente che ogni indagato deve essere considerato innocente fino a sentenza definitiva, rimarcando inoltre l’immediata attivazione dei controlli interni da parte dell’Arma, “a dimostrazione della capacità dell’istituzione di reagire e verificare al proprio interno”.

 

Nel fascicolo compaiono amministratori, dipendenti comunali, imprenditori e cittadini privati. Le contestazioni spaziano da lesioni personali e falso a calunnia, concussione, peculato e presunti abusi edilizi. Tra gli episodi più rilevanti, l’utilizzo – secondo l’accusa – di una porzione del Comando come appartamento privato da parte dell’ex comandante, oltre all’impiego di mezzi e risorse del corpo per scopi personali.

 

Un ramo dell’inchiesta riguarda l’appalto del 2021 per la realizzazione di sei attraversamenti pedonali. Gli inquirenti ritengono che l’allora consigliere e attuale vicesindaco Armando Marco Pacifico avrebbe favorito l’imprenditore incaricato, che avrebbe poi contraccambiato con una cucina destinata all’alloggio ricavato all’interno del Comando. Tra gli indagati figura anche l’ex sindaco Virgilio Pacifico.

 

La lista degli altri indagati comprende:

Giuseppe Piazza, Luigi Piazza, Amedeo Aldo Papa, Martina Grieco, Alfredo Nerone, Rossella Gentile, Paolo Ceraldi, Giovanni Taglialatela, Salvatore Andrea De Filippo, Lorenzo Piazza, Aldo Gravante, Francesco Sorrentino, Ludovico De Lisa, Francesco Verazzo (Capua), Luigi Nappo (Cellole), Gianmarco Della Paolera (Piedimonte Matese), Alessandro Buttarelli (Olevano Romano), Daniele Basso (Subiaco), Maurizio Treglia (Formia), Francesco Antignano (Giugliano), Davide Amati (Sessa Aurunca).

 

 

 

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