
Marcianise. Nessuna sorveglianza speciale per il ras dei Belforte: la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso
La Corte di Cassazione, settima sezione presieduta dal magistrato Giuseppe Santalucia, ha respinto il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza partenopeo relativa a Felice Celiento Napolitano, noto negli ambienti criminali come “’o capitone”.
La procura sammaritana aveva impugnato l’ordinanza con cui il tribunale aveva stabilito il non luogo a procedere rispetto alla richiesta di applicare una misura alternativa alla detenzione, ritenendo già estinta la pena residua a carico del condannato.
Secondo l’ufficio requirente, quella conclusione sarebbe stata erronea: i magistrati di Sorveglianza non avrebbero considerato che, per i soggetti recidivi qualificati o con condanne per reati della stessa natura maturate durante il periodo previsto per l’estinzione, la pena non può essere considerata estinta. Condizioni, queste, che – secondo la Procura – ricorrevano nel caso di Celiento Napolitano.
La Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito delle osservazioni sollevate nel ricorso: i giudici hanno infatti dichiarato l’impugnazione inammissibile, rilevando un “difetto di legittimazione”. Il ricorso, si legge nella pronuncia, sarebbe stato presentato da un magistrato non abilitato a rappresentare l’ufficio dinanzi alla Suprema Corte.
La decisione conferma quindi quanto stabilito dal Tribunale di Sorveglianza, escludendo qualsiasi misura di sorveglianza speciale nei confronti del ras legato al clan Belforte.

