MARCIANISE. Dieci anni e cinque mesi di carcere per Emanuele D. T., ritenuto responsabile di una lunga scia di rapine messe a segno lungo la Tangenziale di Napoli, nella zona del casello di Fuorigrotta. La condanna è stata pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare Simona Capasso al termine del procedimento celebrato con rito abbreviato.
Agguati tra le auto in fila al pedaggio
L’episodio risale al 29 giugno 2024, una serata in cui l’area del casello di Fuorigrotta era completamente congestionata per l’afflusso di auto dirette allo stadio Diego Armando Maradona, dove si sarebbe tenuto il concerto di Nino D’Angelo. La lunghissima fila diventò il bersaglio perfetto per un gruppo di quattro persone – tre delle quali mai identificate – che, a bordo di due scooter, si avvicinavano ai veicoli fermi intimando ai conducenti di consegnare ogni oggetto di valore. Pistole alla mano, riuscirono a portare via contanti, gioielli, orologi e telefoni cellulari.
A rovinare i piani del commando intervenne un poliziotto che, pur non essendo in servizio, decise di affrontare la situazione. Dopo essersi qualificato, sparò un colpo in aria nel tentativo di mettere in fuga i rapinatori. La reazione fu immediata: venne aperto il fuoco contro di lui. Durante la sparatoria uno dei malviventi – poi identificato in Emanuele D. T. – rimase ferito a una spalla. Nonostante la ferita, l’uomo riuscì a salire su uno scooter e obbligò il conducente a trasportarlo fino a casa, prima di essere costretto a raggiungere l’ospedale, dove venne infine bloccato dalle forze dell’ordine.
Tra i rapinati anche i figli di Nico Desideri
Tra le persone prese di mira figurano anche Giuliano e Salvatore, figli del noto cantante neomelodico Nico Desideri, entrambi residenti a Marcianise. Nel gruppo delle vittime risultano anche un uomo di 36 anni originario di Villa di Briano e un 75enne di Caserta.
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