
MARCIANISE/AGRO AVERSANO. Una rete articolata di certificati medici contraffatti, incidenti che – secondo gli inquirenti – non si sarebbero mai verificati, e risarcimenti assicurativi gonfiati. Ruota attorno a queste ipotesi l’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha concluso le attività preliminari notificando l’avviso di chiusura delle indagini a 25 persone. Si tratta del passaggio che precede la possibile richiesta di rinvio a giudizio.
Fra i destinatari dell’atto figurano, tra gli altri: Nicola Capaldo (Casapesenna), Carmelina Carrella (San Paolo Belsito), Maurizio Castelluccio (Napoli), Sonia Conte (San Marcellino), Stefano Crisci (San Prisco), Gabriele Del Prete (San Cipriano d’Aversa), Arturo Della Corte (Napoli), Antonella Esposito (Casagiove), Luigi Ferrante (Pozzuoli), Ciro e Vincenza Gallo (Castel Volturno), Maria Garofalo (Casapesenna), Daniele Giangoglio (Recale), Salvatore Mavilio (Vico Equense), Giovanna Monti (Napoli), Antimo Nappi (Marcianise), Vincenzo Ografo (Marcianise), Fabrizio Romeo (Marcianise), Antonietta Sabatino (San Cipriano d’Aversa), Raffaella Saccone (Ercolano), Rosa Tamburrino (Villa Literno), Luca Tartaglione (Marcianise), Simone Vernero (Napoli) e Andrea Zamo (Marcianise).
Le contestazioni riguardano, a vario titolo, i reati di truffa assicurativa, falso e corruzione. Per gli inquirenti, un ruolo chiave sarebbe stato svolto dal medico Salvatore Salvemini, già in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Marcianise, la cui posizione è stata separata dal resto del procedimento. Secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe redatto referti non corrispondenti alle reali condizioni dei pazienti, certificando lesioni inesistenti per permettere la presentazione di richieste di indennizzo a diverse compagnie.
Il presunto sistema – che sarebbe stato attivo tra il 2016 e il 2019 – non avrebbe riguardato soltanto l’ospedale pubblico. Accertamenti investigativi evidenziano l’uso di esami diagnostici elaborati ad hoc presso centri privati: il centro Athena di Qualiano, il Dioscoride di Casoria, l’Euro Medic di Giugliano, la casa di cura Grimaldi di San Giorgio a Cremano e la clinica Santa Maria della Salute di Santa Maria Capua Vetere. Qui, secondo l’accusa, sarebbero stati prodotti accertamenti radiologici e strumentali mai realmente effettuati, utilizzati per documentare lesioni riconducibili a sinistri mai avvenuti.
Ulteriori coinvolgimenti riguardano tre medici: Raffaele Biello, Luciano Cremona e Domenico Fiorito, anche loro destinatari di ipotesi di falsificazione di documentazione sanitaria, per i quali si procede con fascicoli separati.
Il materiale raccolto comprende documentazione clinica, testimonianze e movimenti economici. Terminata la fase investigativa, ora sarà il giudice dell’udienza preliminare a valutare se disporre il processo o archiviare alcune posizioni. Tutti gli indagati, si ricorda, sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.
—
3 IDEE DI TITOLO
1. Referti creati ad arte e incidenti fantasma: chiuse le indagini su 25 persone
2. Marcianise, presunta rete di falsi certificati per rimborsi assicurativi: indagine verso il processo
3. Diagnosi inesistenti e sinistri inventati: notificati gli avvisi di conclusione indagini
—
Vuoi:
• versione più breve (140-180 parole)?
• una versione più giornalistica, più dritta al punto?
• oppure la versione per TG / voce narrante (30-40 secondi)?

