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Casalesi, spunta una parafarmacia tra i beni: le nuove rivelazioni dei familiari di Sandokan

 

CASAL DI PRINCIPE. Il patrimonio riconducibile alla famiglia di Francesco Schiavone, detto Sandokan, storico capo del clan dei Casalesi, sarebbe più esteso di quanto finora accertato. Secondo le ultime verifiche investigative, parte delle ricchezze sarebbe stata occultata nel tempo attraverso attività intestate a terzi o schermate dietro imprenditori considerati lontani dagli ambienti criminali.

 

Gli inquirenti ritengono che tali attività avessero una duplice funzione: reinvestire denaro di provenienza illecita e assicurare sostegno economico ai membri apicali della cosca, soprattutto nei periodi di detenzione. Un meccanismo rimasto stabile per anni, ma che avrebbe iniziato a incrinarsi con il ritorno in libertà di alcuni componenti della famiglia, interessati a riprendere la disponibilità diretta dei beni.

 

Un caso emblematico riguarda i 13 ettari di terreno situati in località Selvalunga, vicino alla base militare di Grazzanise, considerati riferibili allo stesso Schiavone. Ivanhoe, uno dei figli, avrebbe tentato di procedere alla vendita per affrontare difficoltà economiche.

 

A offrire nuovi elementi è stato Nicola Schiavone, primogenito di Sandokan e oggi collaboratore di giustizia, che davanti agli inquirenti ha descritto non solo terreni e immobili, ma anche una parafarmacia che, a suo dire, farebbe parte degli investimenti riconducibili al clan. Questa versione sarebbe stata in parte confermata anche dalla madre, Giuseppina Nappa. La donna avrebbe raccontato che Emanuele Libero Schiavone, uscito dal carcere nell’aprile 2024 e in seguito nuovamente arrestato per droga, avrebbe espresso risentimento per non avere più il controllo dell’attività, finita nelle mani dello zio Antonio Schiavone.

 

La Direzione Distrettuale Antimafia sta ora svolgendo accertamenti per individuare con precisione beni, passaggi di proprietà e riferimenti operativi. L’obiettivo è ricostruire l’intera rete patrimoniale, che potrebbe includere asset finora mai intercettati nonostante le numerose operazioni e condanne degli ultimi decenni.

 

 

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