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Traffico di telefoni dal carcere, 12 indagati

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato alla luce un presunto uso illecito di telefoni cellulari all’interno della casa circondariale sammaritana. Dodici detenuti sono ora indagati per aver comunicato con l’esterno attraverso un microtelefono di dimensioni ridottissime, il modello L8Star, dotato di scheda sim perfettamente funzionante.

Il pubblico ministero Luisa Turco ha notificato la conclusione delle indagini preliminari nei confronti di: Vincenzo Principio (26 anni, San Marco Evangelista), Giovanni Principio (54, Caserta), Domenico Riccardi (26, Napoli), Umberto Zampella (31, Caserta), Vincenzo Caiazza (38, Arzano), Luigi Nebbia (26, Santa Maria Capua Vetere), Valentino Cuciniello (38, Salerno), Dario Mingione (34, Vitulazio), Pasquale Cocchiaro (44, Santa Maria Capua Vetere), Lorenzo D’Alessandro (64, Santa Maria Capua Vetere), Luigi Doni (40, Acerra) e Gennaro Cascarino (28, Mondragone).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il piccolo dispositivo sarebbe stato utilizzato in modo sistematico per contattare l’esterno del penitenziario, con circa duemila telefonate non autorizzate tracciate dagli investigatori. L’apparecchio, facilmente occultabile, avrebbe consentito per mesi una rete di comunicazioni clandestine tra i detenuti e soggetti liberi.

Tutti gli indagati sono difesi dagli avvocati Pasquale Daniele Delle Femmine, Carlo De Pasquale, Alfonso Iovino, Teresa Magliuolo, Clemente Mottola, Antonella Senatore, Gianluca Giordano, Giuseppe De Lucia, Angelo Raucci e Luigi Pozziello.

La Procura si appresta ora a chiedere il rinvio a giudizio, chiudendo così una delle inchieste più delicate degli ultimi mesi sul fronte della sicurezza interna delle strutture penitenziarie campane.

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