
Capua. Resti umani rinvenuti in una bara scoperta al cimitero di Capua: indignazione tra i visitatori
Brandelli di stoffa, un lembo di vestaglia logorata dal tempo e una retina nera per capelli. Sono questi i resti riemersi in maniera improvvisa all’interno di una bara dimenticata, riportata alla luce durante alcune operazioni di traslazione nel cimitero di Capua.
L’inquietante scoperta è avvenuta nella mattinata di ieri in uno dei viali principali del camposanto, suscitando sgomento e rabbia tra i presenti. La bara, appartenente a una donna deceduta nel 1975 all’età di ottant’anni, era stata rimossa dal loculo che l’aveva custodita per circa mezzo secolo. Dopo l’estrazione, però, la cassa — visibilmente deteriorata e priva di copertura — sarebbe stata lasciata all’aperto, senza alcuna protezione né teli che ne occultassero il contenuto.
Intorno alle 11, diversi cittadini in visita ai propri cari si sono imbattuti nella scena, notando il tumulo senza lapide e la cassa di zinco poggiata a poca distanza dal primo ingresso. In molti hanno pensato si trattasse di un contenitore vuoto, ma l’amara sorpresa è arrivata subito dopo: all’interno, ancora riconoscibili, i frammenti di una vestaglia verde a fiori e il velo che un tempo copriva i capelli dell’anziana defunta. Del corpo, a cinquant’anni dal decesso, restava soltanto polvere.
L’episodio ha provocato un’ondata di indignazione. La segnalazione è giunta immediatamente al sindaco di Capua, Adolfo Villani, e all’assessore all’Ambiente con delega ai servizi cimiteriali, Rosaria Nocerino, che hanno chiesto spiegazioni agli uffici comunali e alla ditta responsabile della gestione del cimitero. Sul posto è intervenuto anche il personale dell’Uopc dell’Asl, che ha acquisito la documentazione necessaria per accertare eventuali irregolarità e risalire alle cause di quanto accaduto.
Un episodio che riaccende i riflettori sulla necessità di maggiore decoro e rispetto nei luoghi di sepoltura, dove la memoria dei defunti merita sempre dignità e tutela.

