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Sparanise oggi vive il giorno del ricordo, 82 anni dall’eccidio nazista

Sparanise oggi vive il giorno del ricordo, un giorno di dolore scolpito nella memoria di molti che il tempo non cancellerà mai dalla storia. “L’eccidio nazista del 22 ottobre 1943”.

Passano gli anni ma quel tragico episodio rimane impresso nella mente di molti. “Oggi è il giorno del ricordo” Un giorno di dolore e sofferenza commemorato a tutta la cittadinanza.

 Il 22 ottobre di 82 anni fa  Sparanise si trovò a vivere uno degli eventi più tragici della sua storia. Questa piccola città,  fu convolta nella  seconda guerra mondiale, che si apprestò in breve tempo a lasciare il suo segno nella storia e nel cuore di molti cittadini. Una ferita ancora aperta che nonostante il passare del tempo ancora non sembra essersi rimarginata.

Come la storia ci insegna, il secondo conflitto mondiale (1939-1945) trascinò nel suo immenso vortice l’Italia fascista di Mussolini riversando anche sulla popolazione civile le sue drammatiche conseguenze.

Le azioni di guerra investirono con la loro forza distruttiva anche paesi e città del territorio casertano. Era il 22 ottobre del 1943, quando 35 civili, vittime innocenti della furia nazista, persero la vita nel territorio di Sparanise. Il teatro di guerra non era più solo sul fronte, in trincea, ma si spostava nei centri abitati.

 

Ma cosa successe quel giorno?

 Una ferita che è scolpita nel cuore di molti cittadini da 81 anni.

Sembrava un giorno come tanti, quando l’esercito tedesco, in ritirata verso la linea Gustav, trucidò 35 civili inermi che avevano solo la colpa di trovarsi lungo una strada, lasciandosi alle spalle una lunga scia di sangue innocente.  Quella strada  che è stata poi loro dedicata, scelta dai soldati agli ordini di Hitler per la ritirata, che diventerà la tomba di anime innocenti. Per ricordare le povere vittime nel 1974 fu eretto un monumento in marmo lunga la strada che ricorda il tragico evento.

Monumento che dopo anni è stato sostituito poiché corroso dal tempo e oggi accoglie la nuova opera commemorativa dell’artista  “Vitaliano Ranucci”. Un’ opera in marmo bianco di carrara che ha un significato importante che racchiude in se tanto dolore. In un’intervista precedente l’artista ha dichiarato che la sua opera rappresenta: “Un urlo di dolore scolpito nel marmo per non dimenticare i civili trucidati dai nazisti sul finire della seconda guerra mondiale.”

“Persone che senza sapere il perché gli è stata spezzata la Vita in un attimo. Proprio come avviene con le farfalle: animali delicatissimi che possono morire solo con una semplice carezza, senza un perché.  Le farfalle sopra le loro ali  hanno una specie di polverina che se tolta provoca la morte in un attimo.”

 

In Piazza Giovanni XXIII sono stati  ricordati tutti i caduti di tutte le guerre.

In Piazzetta Ranucci in onore di  “Antonio Mancino”, primo carabiniere vittima della mafia siciliana dinnanzi al monumento in suo onore

In via Martiri 22 ottobre difronte al monumento in marmo eretto lungo l’omonima strada, dedicato ai martiri scomparsi nel 1943, opera dell’artista Vitaliano Ranucci

In silenzio con qualche lacrima agli occhi i presenti hanno lasciato la cerimonia fissando con uno sguardo vuoto il monumento bianco simbolo del ricordo.

Nella strada intitolata all’eccidio   per commemorare   le vittime fu eretto un monumento in marmo nel 1974 che l’incuria ha reso assolutamente non decoroso e idoneo a rappresentare la  memoria di quel tragico evento.

L’opera è dell’artista locale, Vitaliano Ranucci, che ha rappresentato prima su tela questo tragico evento facendoci rivivere con la stessa carica emotiva i fatti accaduti e poi scolpiti nel marmo bianco di carrara.

L’artista ha spiegò  in questo stesso giorno, anni fa, che la sua opera rappresenta:

“Un urlo di dolore scolpito nel marmo per non dimenticare i civili trucidati dai nazisti sul finire della seconda guerra mondiale.”

“mi sentii profondamente scosso dall’accaduto tanto che, recandomi sul luogo del tragico evento, ebbi un fremito che mi trasportò, annullando il tempo, fino al giorno degli accadimenti. Vissi così intensamente l’episodio che mi sentii coinvolto in prima persona e, di getto, immaginai la tragica scena. Essa fu così reale che, impressionata nella mia mente la riportai su una lastra di incisione così da renderla ancor più indelebile. In questi ultimi anni, in occasione delle celebrazioni, ho cercato, nel limite delle mie possibilità, di prodigarmi per far rivivere quell’avvenimento regalando le stampe di quell’incisione”.

In questo giorno di dolore vorremo ricordare anche la più piccola delle vittime Maria.
Sparanise non dimentica.

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