
MARCIANISE/CAPODRISE/CASAL DI PRINCIPE. Sono accusati di aver messo in piedi un vero e proprio raggiro a sfondo ricattatorio ai danni di un 53enne di Santa Maria Capua Vetere i tre uomini finiti nel mirino della Procura sammaritana. Il gruppo, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe indotto la vittima a consegnare quasi 24mila euro per sfuggire a un presunto scandalo legato a immagini intime.
L’udienza preliminare, presieduta dal giudice Emilio Minio, si è aperta nei giorni scorsi a carico di Luigi Sparaco, 50 anni, originario di Capodrise, Armando Zaccariello, 57 anni, di Casal di Principe, e Agostino Moretta, 80 anni, di Marcianise. Tutti e tre dovranno rispondere, a vario titolo, di estorsione aggravata.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Sparaco — presentandosi come un investigatore privato — avrebbe convinto la vittima di poterla aiutare a fermare una donna che minacciava di diffondere online alcune foto compromettenti. Con l’aiuto di Zaccariello, avrebbe poi paventato gravi conseguenze penali e sociali nel caso in cui le immagini fossero rese pubbliche.
Approfittando dello stato di paura dell’uomo, i tre avrebbero preteso diversi pagamenti, arrivando a riscuotere circa 24mila euro, trasferiti su una carta prepagata intestata a Moretta. Per reperire la somma, il 53enne sarebbe stato costretto a vendere la propria automobile e alcuni gioielli di famiglia. Tutto ciò, secondo la Procura, per servizi professionali che in realtà non esistevano e che non avrebbero mai potuto evitare conseguenze giudiziarie.
Nel corso dell’udienza, la vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Nicola Musone, mentre gli imputati sono difesi dall’avvocato Vincenzo Restivo. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo mese di maggio per la prosecuzione del giudizio.

