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Reclusa 11 anni per un’estorsione ma era innocente: Stato dovrà risarcirla

MADDALONI. Dopo oltre undici anni di udienze, rinvii e attese, si chiude con una piena assoluzione una delle vicende giudiziarie più tormentate degli ultimi anni. Protagonista una donna di Maddaloni, oggi sessantenne, che ha finalmente ottenuto il riconoscimento della propria innocenza e un risarcimento per l’ingiusta detenzione subita.

La storia risale al marzo del 2014, quando il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo la richiesta della Procura, dispose per lei la misura cautelare in carcere. La donna venne condotta nella sezione femminile del penitenziario di Pozzuoli, con accuse pesantissime: estorsione, tentata estorsione, furto in abitazione e incendio doloso, fatti risalenti al periodo tra il 2012 e il gennaio 2014.

Durante l’interrogatorio di garanzia, la difesa – rappresentata dall’avvocato Mario Corsiero – presentò documenti e chiarimenti che convinsero il giudice a disporre la scarcerazione, sostituendo la detenzione con gli arresti domiciliari. Tuttavia, un controllo dei carabinieri del 14 aprile 2014 la trovò nell’androne del palazzo anziché in casa, episodio che le costò una nuova accusa per evasione e una successiva condanna a un anno e quattro mesi di reclusione.

La misura carceraria fu ripristinata e la donna rimase detenuta fino al luglio di quello stesso anno, prima di tornare ai domiciliari. Intanto, il processo principale procedeva a rilento: testimoni irreperibili o reticenti, rinvii continui e un iter complesso che si trascinò per più di un decennio.

Il 25 marzo 2025, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha infine pronunciato la sentenza che ha posto fine all’incubo: assoluzione piena perché il fatto non sussiste. Dopo anni di accuse e privazioni, la donna può ora dirsi del tutto riabilitata.

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