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Racket delle scommesse del clan, 13 a processo. I NOMI

San Cipriano d’Aversa. Coinvolti esponenti del “gruppo misto” attivo tra Casal di Principe, Aversa e i comuni limitrofi

È stata fissata l’udienza preliminare per tredici persone ritenute parte del cosiddetto “gruppo misto” del clan dei Casalesi, accusate di aver gestito un sistema di estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori e di aver imposto la distribuzione di slot machine nei locali dell’agro aversano.

La decisione arriva dal giudice per le indagini preliminari Donatella Bove del tribunale di Napoli, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Vincenzo Ranieri.

Gli imputati dovranno comparire in aula a dicembre. Tra loro figurano Nicola Annibale, Angelo Compagnone (oggi collaboratore di giustizia), Luigi Cirillo, Nunzio Clarelli, Giuseppe D’Ausilio, Massimo Diana, Mario Maisto, Emilio Mazzarella, Oreste Reccia, Marco Simonetti, Salvatore Venosa (pentito), l’ex collaboratore Umberto Venosa e Francesco Vitolo.

Secondo l’accusa, il gruppo avrebbe operato come una struttura unitaria nata dalla fusione dei diversi rami dei Casalesi, guidata prima da Salvatore Venosa e poi da Oreste Reccia. Le attività criminali documentate si sarebbero concentrate tra Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Aversa, Frignano, San Marcellino e Carinaro. Le estorsioni e l’imposizione delle macchinette da gioco costituivano la principale fonte di profitto.

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