
AVERSA. Un vero e proprio gruppo criminale giovanile, composto da due maggiorenni e tre minorenni, è stato smantellato dai Carabinieri della Stazione di Aversa al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e dalla Procura per i Minorenni di Napoli.
L’operazione si è conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due giovani — un cittadino tunisino e un ucraino, entrambi di 19 anni — e con il collocamento in comunità per tre ragazzi italiani di 17 anni. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata in concorso e lesioni personali.
Le indagini, condotte tra gennaio e marzo 2025, hanno permesso di attribuire al gruppo almeno sei rapine consumate e una tentata, commesse con violenza e minacce nel centro di Aversa e nei comuni limitrofi. Le vittime erano quasi sempre minorenni o anziani, scelte con premeditazione per la loro particolare vulnerabilità.
Il modus operandi era sempre lo stesso: i componenti della banda avvicinavano le vittime in parchi pubblici o punti di ritrovo, spesso in orario notturno, con scuse banali o con l’intento di instaurare un dialogo. In pochi istanti, però, la conversazione si trasformava in un’aggressione: i giovani estraevano una pistola o coltelli per costringere le vittime a consegnare smartphone e portafogli. In alcuni casi, alle minacce seguivano vere e proprie percosse, anche per refurtive di scarso valore economico.
Determinante per l’indagine è stato l’intervento dei militari dell’Arma lo scorso 17 marzo, quando uno dei giovani venne arrestato in flagranza di reato dopo aver minacciato con una bottiglia di vetro rotta due coetanei all’interno del parco “Pozzi” di Aversa. Quel fermo ha permesso agli inquirenti di risalire progressivamente a tutti i membri della baby gang e di ricostruire i diversi episodi violenti.
Il quadro probatorio raccolto ha convinto il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord e quello per i Minorenni di Napoli a disporre le misure cautelari ora eseguite. Le indagini proseguono per verificare eventuali altri episodi riconducibili al gruppo.

