
Succivo. Nuovo capitolo giudiziario per Antonio Esposito, il giovane originario di Succivo finito al centro di un procedimento penale per detenzione di cocaina e denaro ritenuto provento di attività illecita. La sua posizione era stata già oggetto di attenzione all’inizio dell’anno, quando in seguito a una perquisizione domiciliare gli investigatori rinvennero 80 grammi di cocaina, tre bilancini di precisione e 1.500 euro in contanti.
In primo grado il tribunale lo aveva condannato a quattro anni di reclusione, riconoscendo la gravità dei fatti contestati e sottolineando anche la recidiva specifica infraquinquennale. Tuttavia, la vicenda ha avuto una svolta inattesa davanti alla Corte d’Appello di Napoli, quinta sezione, dove ieri si è tenuta la discussione del processo.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Nicola Russo, ha ottenuto un parziale ribaltamento della sentenza. I giudici d’appello hanno infatti rideterminato la pena in due anni e otto mesi di reclusione, riducendo sensibilmente la condanna iniziale. Una decisione che, nonostante la recidiva, apre la strada alla scarcerazione imminente del giovane, che a breve tornerà libero dopo un lungo periodo di custodia cautelare.
Esposito era stato inizialmente rinchiuso a Poggioreale, dove si era svolta anche l’udienza di convalida. In quella fase il GIP aveva già accolto la richiesta di attenuazione della misura, disponendo i domiciliari con braccialetto elettronico. La nuova pronuncia d’appello rafforza ulteriormente le possibilità di un ritorno alla vita fuori dal carcere, pur restando pendente il prosieguo delle indagini sul contesto in cui si muoveva l’attività di spaccio.
Il caso, che aveva destato clamore a Succivo e nell’agro aversano, resta comunque monitorato dalle autorità giudiziarie e investigative, impegnate a far luce sui legami e sulle dinamiche alla base dell’episodio.

