
MARIGLIANELLA. Indagini a tutto campo sulla morte di Daniele Ponzo, il sedicenne trovato senza vita in un cantiere edile di Mariglianella. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti del ragazzo e i rapporti che aveva intrattenuto negli ultimi mesi. La bicicletta abbandonata nei pressi di alcuni cespugli e il telefono cellulare rinvenuto a poca distanza dal corpo rappresentano elementi chiave che potrebbero aiutare a chiarire la vicenda.
Tra le piste più battute c’è quella che conduce a un cartomante conosciuto sui social, indicato come possibile figura di riferimento negativa per il giovane. Secondo le prime testimonianze, l’uomo avrebbe instaurato con Daniele un legame malsano, fatto di minacce e continue richieste di denaro. Nel tempo il ragazzo, che inizialmente aveva mostrato semplice curiosità, sarebbe caduto in un vortice di paure e ricatti psicologici. Alcuni versamenti, da 70 a 100 euro, sono già stati documentati, così come la cessione di piccoli oggetti di valore.
La famiglia aveva colto i segnali di disagio. Il padre Alessandro aveva parlato direttamente con il figlio e lo aveva accompagnato dai carabinieri per formalizzare una denuncia. Nonostante ciò, le pressioni sarebbero proseguite, lasciando il giovane in una condizione di forte ansia. Da ragazzo vivace e socievole, Daniele si era progressivamente chiuso in se stesso, dormendo poco e apparendo agitato.
L’ultima sera, dopo aver salutato una parente, è stato visto dalle telecamere mentre teneva una busta di patatine. Poi, più nulla fino al tragico ritrovamento nel cantiere di via Firenze. Gli investigatori non escludono che il sedicenne avesse appuntamento con qualcuno, forse lo stesso cartomante, ma restano aperte tutte le ipotesi: induzione al suicidio o responsabilità dirette di terzi.
Il caso è stato seguito anche dal programma Chi l’ha visto?, che ha raccolto le voci dei familiari. Il nonno Paolino e la zia Sanita hanno espresso il loro dolore davanti alle telecamere, mentre i genitori, troppo scossi, hanno preferito restare in silenzio. Lo zio ha inoltre consegnato alle autorità alcune immagini con segni e scritte che potrebbero avere rilevanza investigativa.
Le indagini continuano senza sosta. La comunità locale attende risposte e la famiglia rivolge un appello accorato: chiunque abbia informazioni o dettagli utili è invitato a farsi avanti. Solo così si potrà arrivare alla verità e rendere giustizia a Daniele.

