
ORTA DI ATELLA. Si è concluso con un’assoluzione piena il processo a carico di S.D.P., 45 anni di Orta di Atella, pluripregiudicato, che era stato citato a giudizio davanti al Tribunale di Napoli Nord con l’accusa di aver detenuto e venduto mascherine chirurgiche contraffatte durante i controlli legati all’emergenza Covid.
L’uomo era finito nel mirino della Guardia di Finanza nel settembre 2020, quando in un’operazione ad Orta di Atella era stato sorpreso con una bancarella mobile contenente oltre mille dispositivi di protezione individuale privi della regolare documentazione e del marchio di conformità. Per lui la Procura aveva contestato i reati di vendita di prodotti con segni mendaci e ricettazione, ipotizzando un’attività illecita finalizzata al profitto.
Il procedimento, iscritto nel registro delle notizie di reato nell’ottobre 2020, si è protratto fino all’udienza del 26 settembre scorso. In quella sede il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna a due anni e due mesi di reclusione. Tuttavia, la linea difensiva portata avanti dall’avvocato Pasquale Delisati ha smontato punto per punto il capo d’accusa, evidenziando le contraddizioni nelle contestazioni mosse dagli investigatori e l’assenza di elementi concreti che collegassero l’imputato a un’attività commerciale organizzata di vendita di materiale contraffatto.
Il Giudice monocratico, valutate le prove e ascoltate le parti, ha pronunciato la sentenza di assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste, riconoscendo quindi l’infondatezza delle accuse.
La decisione segna la fine di un procedimento che aveva avuto grande risonanza nel periodo delle restrizioni sanitarie, quando i controlli sul commercio di dispositivi di protezione erano particolarmente stringenti.
Per S.D.P., che in passato aveva già avuto vicende giudiziarie, si tratta di un esito che ribalta completamente le richieste della Procura, mettendo in luce la centralità del contraddittorio processuale e della difesa tecnica in sede penale.

