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Truffa, padre e figlio nei guai per due iPhone

Maddaloni. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine al procedimento giudiziario che vedeva coinvolti Ciro Infante, 59 anni, e il figlio Junior, 33 anni, entrambi di Maddaloni. I due avevano presentato ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Napoli che già aveva confermato la decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

 

Secondo quanto accertato nei precedenti gradi di giudizio, il padre si era appropriato della copia di un documento di identità appartenente a una donna, utilizzandolo per ritirare due telefoni cellulari iPhone ordinati a suo nome. Successivamente, i dispositivi erano stati consegnati al figlio che li aveva messi in vendita, realizzando così il guadagno illecito.

 

Per queste condotte Ciro Infante era stato condannato a 4 mesi di reclusione con l’accusa di truffa, mentre Junior aveva ricevuto una pena di 3 mesi per ricettazione, avendo rivenduto i telefoni ottenuti in maniera fraudolenta.

 

Gli imputati avevano tentato di ottenere l’annullamento della condanna ricorrendo alla Suprema Corte, sostenendo presunti vizi di legge e di motivazione. Tuttavia, i giudici della seconda sezione penale, presieduti da Andrea Pellegrino, hanno dichiarato inammissibili i ricorsi, rilevando che non contenevano elementi nuovi ma riproponevano questioni già esaminate in appello.

 

La decisione della Cassazione rende dunque definitiva la condanna per entrambi, sancendo in via conclusiva le responsabilità per la truffa e la successiva rivendita dei dispositivi elettronici.

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