
SESSA AURUNCA. Un episodio preoccupante ha riportato l’attenzione sulle condizioni di lavoro e sul livello di tensione che quotidianamente vivono i professionisti della sanità negli ospedali del basso Lazio e della Campania settentrionale. Un infermiere di sala operatoria ha accusato un improvviso malore, riconducibile secondo le prime ipotesi a un principio d’infarto, mentre era impegnato nel suo turno all’interno del blocco operatorio dell’Ospedale Nuovo San Rocco di Sessa Aurunca.
Il fatto è avvenuto durante un intervento chirurgico complesso sull’addome di un paziente già sotto anestesia generale e intubato. Il professionista, un sessantenne di Gaeta, stava svolgendo la funzione di ferrista, ossia colui che gestisce e passa con precisione gli strumenti ai chirurghi, garantendo il corretto svolgimento dell’operazione.
Improvvisamente, però, l’uomo si è accasciato, costringendo i colleghi a interrompere per qualche istante l’attività e a prestargli le prime cure d’urgenza. Vista la gravità della situazione, è stato richiesto l’intervento immediato del personale del Pronto Soccorso, che si è precipitato in sala operatoria.
L’infermiere, in servizio per un turno aggiuntivo di rientro, è stato stabilizzato sul posto e poi trasferito con un’ambulanza presso l’ospedale di Aversa, dove è stato ricoverato nel reparto di emodinamica. Le sue condizioni al momento sono sotto controllo, ma l’episodio apre un interrogativo profondo sulla tutela della salute di chi lavora quotidianamente in un ambiente ad altissima pressione come quello chirurgico.
Non si tratta infatti di un caso isolato: episodi simili mettono in luce quanto il personale sanitario sia sottoposto a carichi di lavoro estenuanti, aggravati dalla mancanza di organico e dalla necessità di coprire turni massacranti. In particolare, il ruolo dell’infermiere strumentista richiede precisione millimetrica, concentrazione assoluta e resistenza per molte ore consecutive. La vicenda del 60enne di Gaeta sembra confermare che la soglia di sopportazione, per molti operatori, è ormai stata superata.

