
Parete. La Corte d’Assise di Napoli ha emesso la sentenza di ergastolo nei confronti di Armando Ortodosso, riconosciuto colpevole dell’omicidio di Sebastiano Tessitore, avvenuto nell’aprile 2024 in un complesso residenziale di via 2 Agosto a Parete.
La decisione è arrivata al termine di una camera di consiglio protrattasi fino alla tarda mattinata e ha accolto pienamente la richiesta avanzata dal pubblico ministero Bassolino, sostenuta anche dall’avvocato Fabio Della Corte, legale della famiglia della vittima costituitasi parte civile.
Oltre alla condanna al carcere a vita, i giudici presieduti da Giovanna Napoletano hanno disposto un risarcimento economico per i familiari di Tessitore: una provvisionale immediata pari a 70mila euro per la moglie e 50mila euro per ciascuno dei figli, con l’ulteriore liquidazione del danno da stabilire in separata sede. Alla lettura del dispositivo, i parenti della vittima hanno espresso commozione e soddisfazione.
Un delitto nato da una lite condominiale
L’omicidio, che aveva scosso l’intera comunità di Parete, era maturato in seguito a un banale diverbio per un posto auto condominiale. Dopo un acceso confronto con Tessitore, Ortodosso era rientrato nella propria abitazione, aveva preso un’arma da fuoco e si era recato nei garage del palazzo. Lì aveva esploso diversi colpi a distanza ravvicinata, uccidendo la vittima all’istante.
Subito dopo il delitto, l’uomo era tornato nel proprio appartamento, attendendo l’arrivo dei carabinieri che lo arrestarono poco dopo. Nel corso del processo è stato assistito dall’avvocato Ferdinando Trasacco.
La vicenda, che trasformò un banale screzio in una tragedia familiare e collettiva, si è chiusa oggi con la massima pena prevista dall’ordinamento italiano, sancendo la responsabilità piena di Ortodosso e restituendo un senso di giustizia alla famiglia Tessitore.

