
CAPUA.Pericolo per il corpo illuminante di un lampione che penzola nella rotonda in corrispondenza della cooperativa “Viribus Unitis” e del tempio “San Roberto Bellarmino” e la cui caduta rovinosa potrebbe creare gravissimi danni a persone e a cose. A segnalare la grave situazione il segretario cittadino di Forza Italia Marina Ramelli e il consigliere comunale azzurro Massimo Antropoli, allertati anche dalle segnalazioni dei cittadini.
“Un lampione con il corpo illuminante staccato e penzolante, sospeso sopra la carreggiata. È questa l’immagine che meglio racconta la mancanza di manutenzione dell’illuminazione pubblica in città” . E’ quanto afferma Ramelli che evidenzia come “la segnalazione arriva anche dai residenti della zona, stanchi di convivere con una situazione che non solo rappresenta un evidente segno di degrado urbano, ma costituisce anche un serio pericolo per automobilisti e pedoni. Ogni giorno pedoni e automobili passano sotto questo lampione; legittimo chiedersi se non sia il caso che qualcuno intervenga prima che succeda una tragedia. Il rischio che il corpo illuminante si stacchi del tutto, cadendo sulla strada, è reale: basterebbe un forte vento o un urto accidentale per provocare un incidente.
La mancanza di controlli e di interventi di manutenzione ordinaria è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta di un caso isolato: in diversi quartieri i cittadini lamentano la presenza di lampioni guasti, pali arrugginiti e fili scoperti. Tutti segnali di un sistema di gestione dell’illuminazione pubblica che necessita di un intervento strutturale”. A Ramelli si aggiunge anche il consigliere comunale Massimo Antropoli: “Oltre alla questione della sicurezza, episodi di questo tipo alimentano la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni. L’assenza di cura del territorio diventa infatti un simbolo di inefficienza e disattenzione verso i bisogni della comunità. I residenti chiedono un piano di manutenzione serio, fatto di controlli periodici e interventi tempestivi, per evitare che situazioni come questa si trasformino in emergenze o, peggio, in tragedie. Per ora, però, resta solo l’amara constatazione: in città anche i lampioni sono diventati un rischio quotidiano. Qualcuno interverrà velocemente o dovremo attendere che accada l’irreparabile?”

