
NAZIONALE – Siamo a settembre, le temperature iniziano a scendere e ci sono già i primi casi di influenza. Accanto ad essi c’è da segnalare anche l’aumento di positivi al covid nell’ultima settimana. Così come nei due anni passati, anche quest’anno si prevede un’ondata di influenza abbastanza aggressiva. La previsione arriva dopo aver visto quanto accaduto in Australia che fa un po’ da apripista in questi casi.
Anche nel 2025 in Australia c’è stato un picco di persone a letto con l’influenza. Numeri in crescita che hanno messo in seria difficoltà gli ospedali dove, con le infezioni aumentate del 70% rispetto all’anno precedente, oltre 18.000 segnalazioni fino a luglio e le ospedalizzazioni cresciute del 50% in due settimane, i posti letto scarseggiano.
Uno scenario che, secondo gli esperti, potrebbe verificarsi anche in Italia. È infatti in arrivo, anche da noi, un mix di virus influenzali, tra i quali il ceppo B verso cui si registra una minore copertura.
Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio, ha commentato con preoccupazione quanto osservato in Australia: l’ultima stagione influenzale è stata intensa, con un aumento dei contagi del 4%, in linea con le due precedenti.
Il virus influenzale si sposta seguendo il freddo e, dall’emisfero australe, si sta ora dirigendo verso l’Europa. Secondo Pregliasco, ci sono tutte le condizioni per un’epidemia simile a quella del 2024/25, che colpì circa 16 milioni di italiani. Si stima che quest’anno potrebbe ammalarsi tra il 15% e il 25% della popolazione, ma l’effettivo impatto dipenderà dalle condizioni meteo: un inverno rigido favorirebbe una maggiore diffusione dell’influenza, mentre in caso di sbalzi termici potrebbero circolare anche altri virus respiratori.
L’invito è vaccinarsi per non correre rischi con la campagna che partirà ad ottobre. La nuova campagna vaccinale punta a obiettivi ambiziosi: immunizzare il 75% degli over 65, il 55% dei 60-65enni, il 40% dei bambini fino a 6 anni e il 60% del personale sanitario.
Si partirà dai soggetti più fragili, anziani, bambini, persone con patologie croniche e ricoverati, che riceveranno gratuitamente il vaccino negli studi dei medici di famiglia, dai pediatri, nei centri vaccinali e negli ospedali.
Oltre al vaccino antinfluenzale, saranno somministrati anche quelli contro il Covid, lo pneumococco, l’herpes zoster e la difterite-tetano-pertosse, in base alle categorie di rischio. Dal 13 ottobre entreranno in gioco anche le farmacie, e indicativamente dalla stessa data la campagna sarà estesa al resto della popolazione.
L’influenza può presentarsi con sintomi di diversa intensità, da lievi a severi, e coinvolge sempre le vie respiratorie, ma anche l’intero organismo.
- Respiratori: tosse secca, starnuti, naso chiuso o che cola, mal di gola, lacrimazione e, talvolta, dolori al petto durante la respirazione;
- Generali: febbre alta a insorgenza improvvisa (38-40°C), brividi, sudorazione, mal di testa (nell’80% dei casi), dolori muscolari e articolari diffusi, senso di debolezza, spossatezza e sonnolenza.
In alcuni casi possono comparire congiuntivite, fotofobia (sensibilità alla luce) e disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e scarso appetito.

