
ORTA DI ATELLA. Paura e inganno tra i vicoli del centro storico, in zona San Massimo, dove due anziani coniugi sono caduti vittime di un raggiro telefonico architettato con la solita tecnica del “finto avvocato” e del “carabiniere compiacente”.
Il copione, ormai purtroppo noto, ha preso avvio con una telefonata improvvisa. Dall’altra parte della cornetta, una voce maschile, autoritaria e agitata, ha comunicato alla donna che il figlio, lontano da casa per motivi di lavoro, era rimasto coinvolto in un incidente stradale con feriti e rischiava seri guai giudiziari. Per “risolvere tutto” bisognava pagare subito una somma di denaro.
La signora, disorientata e in preda all’ansia, non ha avuto la lucidità di mettere in dubbio la storia. Pochi minuti dopo, un uomo in scooter, vestito di scuro e presentatosi come militare dell’Arma, si è fermato davanti al portone dell’abitazione per ritirare quanto richiesto. Nel sacchetto consegnato dai malcapitati sono finiti circa 600 euro in contanti e diversi monili d’oro custoditi gelosamente in casa.
Quando la coppia si è resa conto della truffa, era ormai troppo tardi. Con l’aiuto dei familiari, le vittime hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai responsabili.
Gli investigatori ipotizzano la presenza di un basista locale, qualcuno a conoscenza delle abitudini delle famiglie del quartiere, che avrebbe fornito informazioni utili ai truffatori.
Un episodio che getta ombre inquietanti su San Massimo, dove la comunità resta sgomenta di fronte a un colpo così vile, costruito sfruttando le paure e l’amore dei genitori per i propri figli.

