
CASAL DI PRINCIPE. La decisione del Tribunale di Napoli, Ottava sezione penale, non lascia spazio a cambiamenti: Antonio Schiavone rimane dietro le sbarre, mentre per Francesco Paolella restano validi i domiciliari. Il provvedimento è stato deliberato in camera di consiglio dal collegio presieduto dalla giudice Oriente Capozzi.
Secondo la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia, coordinata dal pm Belluccio, Schiavone avrebbe continuato a controllare i beni riconducibili al clan attraverso intestazioni fittizie, così da assicurare un flusso di denaro utile al mantenimento del fratello, già detenuto, e della sua famiglia. Le contestazioni mosse riguardano reati di riciclaggio e impiego di capitali di provenienza illecita, aggravati dal metodo mafioso, a carico di tre persone finite in manette e di un quarto indagato a piede libero. A un quinto soggetto viene invece attribuito il reato di favoreggiamento.
Il tribunale del Riesame ha dunque confermato le stesse misure già stabilite dal gip il 28 agosto 2025: carcere per Schiavone e detenzione domiciliare per Paolella.
La motivazione della decisione sarà resa nota nei prossimi 45 giorni, come prevede la procedura. L’ordinanza, che si inserisce in un procedimento giudiziario tuttora in corso, ribadisce le misure restrittive disposte per i protagonisti di questa inchiesta sulle presunte attività di riciclaggio e gestione occulta di patrimoni riconducibili all’organizzazione criminale.

