San Felice a Cancello. Come abbiamo già riportato ieri in un articolo, durante la notte tra sabato e domenica, intorno alle 2, il Psaut situato a San felice a Cancello, è stato praticamente preso d’assalto da un gruppo di giovani composto da almeno sette o otto ragazzi, di cui uno era in coma etilico.
I giovani, volti conosciuti essendo appartenenti a famiglie di pregiudicati, hanno scatenato il caos, arrivando a minacciare il personale sanitario che era in servizio in quel momento e per poco non arrivavano alle mani.
Per tale ragione, gli operatori hanno subito lanciato l’allarme che ha portato sul posto i carabinieri e gli agenti di polizia che hanno provveduto a riportare la calma nella struttura sanitaria.
Oltre a ciò, proprio in quel lasso di tempo, è giunto un paziente che aveva un infarto e anche un’autoambulanza sprovvista di medico, per tale motivo, quello che era in servizio nello Psaut, ha dovuto lasciare la struttura chiudendolo temporaneamente.
Proprio gli operatori della struttura segnalano la situazione in cui si ritrovano da tempo, lamentandosi che ci sono ambulanze senza medico, e una postazione, quella dello Psaut stesso, con la metà dei turni a 2 unità medico e infermiere, perché non viene assunto ulteriore personale.
Per tale motivo, gli operatori fanno presente tale situazione ai vertici dell’Asl, ovvero al direttore sanitario aziendale, al direttore generale, al responsabile 118 , al direttore sanitario distrettuale 13 e anche ai sindaci della valle di Suessola, di Maddaloni e della Valle Caudina, affinché si mobilitassero per risolvere tale emergenza.
Affermando anche che la sicurezza e la salute siano un diritto dei cittadini e gli operatori devono lavorare in sicurezza. E non solo le media delle prestazioni sono aumentate in maniera esponenziale costretti a lavorare 24 ore al giorno con turni massacranti.
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