
Trentola Ducenta. Dopo quasi tre anni di processo, la Corte d’Appello di Napoli ha emesso una sentenza di grande peso nel procedimento di prevenzione a carico di Gaetano e Silvestro Balivo, imprenditori del settore edilizio considerati legati al clan Zagaria. In primo grado, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – accogliendo la richiesta della Direzione nazionale antimafia – aveva ordinato la confisca dell’intero patrimonio riconducibile ai due fratelli e ai loro familiari.
I giudici di secondo grado hanno ribadito la validità degli indizi che collegano entrambi alla criminalità organizzata, basandosi sulle dichiarazioni di diversi pentiti e su numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. Per Gaetano, difeso dall’avvocato Vincenzo Maiello, e per Silvestro, assistito dall’avvocato Roberto Guida, resta dunque confermata la misura patrimoniale con l’acquisizione definitiva dei beni direttamente a loro riferibili e a quelli di alcuni congiunti.
La decisione, tuttavia, ha introdotto anche un cambio di scenario: la Corte ha disposto il dissequestro di tutto ciò che era stato congelato a Michele Balivo, figlio di Gaetano. Difeso dall’avvocato Mario Griffo, il giovane imprenditore riottiene oltre 20 appartamenti situati tra via Romaniello e via Atellana, oltre ai conti correnti a lui e alla moglie Immacolata Tessitore intestati. Per i giudici, la sua posizione patrimoniale e imprenditoriale è risultata autonoma rispetto a quella del padre.
Analoga decisione è stata adottata nei confronti di Salvatore Balivo, figlio di Silvestro, al quale sono state restituite le società attive nel comparto sanitario, difeso dall’avvocato Mariano Menna. Rimangono invece confermate le confische relative a Francesco Balivo, altro figlio di Silvestro, a parte dei beni ricollegabili a Salvatore e agli immobili intestati a Maria Rotonda Giordano, moglie di Gaetano, assistita dall’avvocato Gianpaolo Fioretti.
In sintesi, la Corte ha consolidato l’impianto accusatorio su Gaetano e Silvestro Balivo e le relative misure patrimoniali, ma allo stesso tempo ha tracciato una netta distinzione per i figli Michele e Salvatore, riconoscendone la piena indipendenza. Attualmente, Gaetano Balivo sta scontando 12 anni di carcere per reati di camorra, mentre per Silvestro, già indagato per concorso esterno, era stato emesso un provvedimento di archiviazione, ritenuto irrilevante ai fini della decisione sulla sua pericolosità sociale.

