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Il tesoro delle sanificazioni al fresco: 2 milioni tra frigo e armadi

ARIENZO/CASERTA/MARCIANISE. Pacchi di banconote imbustati nel cellophane, etichette con nomi e importi, ma soprattutto frigoriferi dismessi trasformati in vere e proprie casseforti domestiche. È lo scenario emerso durante una perquisizione nella casa della madre di Giuseppe Rea, imprenditore di Marcianise, arrestato con l’accusa di corruzione e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sulle sanificazioni pilotate e sugli appalti dei rifiuti.

Gli investigatori hanno rinvenuto quasi 1,9 milioni di euro in contanti, nascosti in armadi, controsoffitti e frigo fuori uso. Accanto alle banconote, documenti e scontrini di Rolex acquistati tra il 2022 e il 2023 in una nota gioielleria di Caserta, con cifre tra i 7.300 e i 9.650 euro. Tra questi, un Rolex Explorer con scatola verde datato 16 maggio 2023, divenuto elemento chiave dell’inchiesta.

Secondo gli atti, uno di quegli orologi sarebbe stato fatto acquistare da un dipendente per regalarlo all’allora direttore dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe (oggi manager dell’ospedale di Caserta), che però lo rifiutò e lo restituì tramite segretaria. Lo stesso dipendente compariva in altri passaggi delle indagini, quando Rea gli chiedeva di “aggiungere i fagiolini”, un linguaggio cifrato per indicare denaro: «ne restano altri 2.500 da versare».

Su una delle buste sequestrate è spuntato anche un biglietto con scritto “Bombolone F”, nome che gli inquirenti collegano a Nicola Ferraro, ex consigliere regionale Udeur ed ex imprenditore dei rifiuti, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa con i Casalesi.

Il quadro che emerge è quello di una contabilità parallela, con oltre 1,8 milioni di euro provenienti da fatture false e destinati, secondo l’accusa, a sostenere Ferraro e il clan. In mezzo a scatole verdi di Rolex e a frigoriferi pieni di contanti, prende forma un sistema in cui gli oggetti di lusso diventano regali per ottenere favori, mentre “fagiolini” e soprannomi mascherano i rapporti fra politica, affari e criminalità organizzata.

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