
REGIONALE. Dopo settimane di ricovero e cure intensive, Lyudmyla Velykgolova, 43 anni, è stata dimessa dal Cardarelli di Napoli. La donna era rimasta ferita in modo gravissimo nella sparatoria avvenuta il 16 agosto scorso nella zona del Cuotto, a Forio d’Ischia, quando il suo ex marito, Antonio Luongo, 70 anni, aprì il fuoco colpendola più volte e uccidendo sua madre, Zinoviya, e il compagno Nunzio, originario di Pomigliano d’Arco e presente sull’isola per un periodo di permanenza.
Subito dopo l’agguato, Lyudmyla era stata soccorsa e trasportata in condizioni disperate all’ospedale Rizzoli di Ischia. Qui i medici avevano effettuato i primi interventi per salvarle la vita, prima del trasferimento in elicottero al trauma center del Cardarelli, dove un’operazione chirurgica complessa le aveva permesso di superare la fase più critica.
La ripresa è stata lenta e seguita costantemente dal personale sanitario. Giorno dopo giorno, la paziente ha reagito positivamente alle cure, fino a ottenere il via libera per tornare a casa. I medici, però, hanno stabilito un programma di controlli periodici, necessari per monitorare le sue condizioni e prevenire possibili complicazioni dovute alla gravità delle ferite riportate.
Per Lyudmyla si apre ora una nuova fase della vita, segnata da profonde ferite fisiche e dal dolore per le perdite subite. Quel pomeriggio d’estate le ha strappato due figure fondamentali: la madre e il compagno, la cui morte ha colpito non solo la comunità ischitana ma anche Pomigliano d’Arco, città d’origine dell’uomo.
La sua dimissione dal Cardarelli rappresenta un traguardo importante, ma anche l’inizio di un lungo percorso di riabilitazione e ricostruzione personale dopo una tragedia che ha sconvolto due famiglie e due comunità.

