Skip to main content

Pestato dal branco mentre va a lavorare, lo spettro dell’assalto razzista

Giugliano. Sono passate alcune settimane dall’aggressione, ma Omar (nome di fantasia) vive ancora con il terrore. Quello che è successo all’alba del 17 agosto in via Casacelle, a Giugliano, è impresso nella sua mente e nel suo corpo: ferite al labbro e alla testa, probabilmente provocate da un tirapugni, ancora ben visibili.

 

Il 27enne, originario del Senegal e residente in Italia da dieci anni, è convinto di essere stato vittima di un pestaggio a sfondo razziale. Quella mattina, come sempre, stava andando a lavorare nei campi della zona per la raccolta delle melanzane, quando, alle 5.40, è stato circondato da cinque ragazzi a bordo di un’auto bianca. Sono scesi con atteggiamento minaccioso e, senza dire nulla, uno di loro lo ha colpito alla testa. Omar è caduto a terra mentre gli altri lo prendevano a calci e pugni, accompagnando i colpi con insulti razzisti.

 

«Non li avevo mai visti – racconta a Il Mattino – chiedevo “Cosa ho fatto?” ma nessuno rispondeva. Ho provato ad alzarmi, ma ero pieno di sangue». Telecamere della zona potrebbero aver registrato l’episodio. Secondo il giovane, non sarebbe il primo caso: altri stranieri sarebbero stati aggrediti nella stessa area, forse dalla medesima banda. La vittima riferisce che i ragazzi erano italiani.

 

A Casacelle, tra chi si ritrova all’alba per cercare lavoro, ora domina la paura. «Molti se ne sono andati, temono di essere i prossimi. Io stesso ho timore di incontrarli di nuovo», confessa Omar. Le ferite alla testa sono state suturate con otto punti, quelle al labbro con tre. È tornato a lavorare, ma con mansioni più leggere, e continua a chiedersi: «Perché mi avete picchiato?».

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!