
MADDALONI/ACERRA. Le strade interpoderali e i vicinali della fascia di confine tra Maddaloni e Acerra, da anni teatro di prostituzione e abbandono di rifiuti, sono state chiuse con misure fisiche drastiche. Le aree note come “playground delle luci rosse” e zone di scarico abusivo sono ora off-limits, grazie a un’azione congiunta tra il Comune e i proprietari dei terreni agricoli.
Negli ultimi mesi, questi tratti di campagna erano diventati ricettacoli di degrado: veicoli che si fermavano per incontri a pagamento, discariche a cielo aperto, rifiuti ingombranti e resti di attività illecite. L’esasperazione di agricoltori e residenti, costretti a convivere con invasione di estranei e continui sversamenti, ha portato alla decisione di blindare gli accessi.
Sbarre mobili, new jersey in cemento, dissuasori, catene e cancelli con lucchetto sono stati installati lungo le stradine più esposte. L’accesso ora è consentito solo a chi possiede l’autorizzazione e la chiave rilasciata dal Comune: proprietari, affittuari, lavoratori agricoli e personale delle aziende della zona.
Tra i punti già sigillati figurano via Calabricito, storicamente associata a discariche abusive, via Mastrantuono e via Carrarone, quest’ultima adiacente alla caserma Magrone. L’operazione si estenderà anche alle aree intorno all’Interporto Maddaloni-Marcianise e alla A30, oltre alla bretella incompiuta della provinciale 335, trasformata negli anni in una discarica a cielo aperto.
L’obiettivo è duplice: arginare l’attività di prostituzione che si concentra in queste zone periferiche e interrompere la spirale di abbandoni che ha compromesso l’immagine e la sicurezza dell’area agricola. Telecamere e controlli da soli non hanno fermato il fenomeno; per questo si è scelto di ridurre la mobilità nei fondi agricoli, trasformando le storiche vie libere in spazi protetti, accessibili solo a chi ha titolo per entrarvi.

