Pietravairanl. Nel territorio casertano cresce la preoccupazione per la febbre West Nile. Dopo il primo episodio registrato nei giorni scorsi a Pietravairano, è stato confermato un secondo caso nello stesso comune dell’Alto Casertano, segno di una circolazione del virus sempre più evidente in zona.
A contrarre l’infezione, questa volta, è stato un uomo di 70 anni residente nel centro storico. Il suo stato di salute è peggiorato rapidamente, spingendo i medici dell’ospedale di Piedimonte Matese a predisporre il trasferimento urgente in eliambulanza verso l’ospedale di Eboli, struttura meglio attrezzata per affrontare le complicanze neurologiche legate alla malattia.
Il precedente caso riguarda un’anziana, anch’essa residente nel cuore di Pietravairano, che da giorni si trova al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta in attesa di diagnosi definitiva. La paziente, già affetta da altre patologie, presenta sintomi compatibili con la febbre del Nilo, e si attendono nelle prossime ore gli esiti degli accertamenti clinici. I familiari lamentano una lunga permanenza in pronto soccorso senza cure adeguate, temendo un peggioramento delle sue condizioni.
La febbre West Nile è provocata dal virus WNV, trasmesso principalmente dalle punture di zanzare del genere Culex. Molti contagi passano inosservati, ma circa un quinto dei pazienti sviluppa sintomi come febbre, dolori muscolari e mal di testa. Nei casi più gravi, soprattutto in soggetti fragili o anziani, possono manifestarsi complicazioni a carico del sistema nervoso centrale, come encefalite e meningite.
Gli esperti invitano la popolazione a rafforzare le misure di prevenzione, evitando l’accumulo di acqua stagnante e utilizzando repellenti e zanzariere. L’aumento dei casi a Pietravairano conferma che il Casertano rientra oggi tra le aree campane più esposte al virus, rendendo necessario un costante monitoraggio sanitario e ambientale.
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