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Furti ai supermercati della stessa catena, stangata per la banda

MARCIANISE/ACERRA/CASERTA. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria che vedeva coinvolti tre imputati accusati di una lunga serie di assalti e furti ai danni di supermercati Lidl tra le province di Caserta e Napoli.

I giudici della seconda sezione penale, guidati dalla presidente Giovanna Verga, hanno respinto il ricorso presentato da Laura Fusco (35 anni, di Marcianise), Vincenzo Mancieri (37 anni, di Acerra) e Mariarca Anna Russo (33 anni, di Napoli). I tre avevano impugnato la sentenza della Corte di Appello di Napoli, che a sua volta aveva confermato le condanne stabilite in primo grado.

Le indagini e i processi hanno accertato la loro responsabilità per due rapine e sei furti aggravati, commessi tra il 2018 e il 2021 in diversi punti vendita della catena Lidl. Gli episodi, secondo quanto emerso, seguivano uno schema ben preciso: sottrazione della merce e, in due casi, uso di violenza o minacce nei confronti del personale per assicurarsi la fuga.

Nel ricorso, la difesa aveva sostenuto che non vi fosse stata la componente di violenza o minaccia necessaria per configurare il reato di rapina, poiché i presunti episodi sarebbero avvenuti in momenti successivi alla sottrazione della merce. Inoltre, era stata invocata un’attenuante legata a uno stato di necessità, motivato dalle difficili condizioni economiche degli imputati.

La Cassazione ha però dichiarato inammissibili le argomentazioni, sottolineando che dalle testimonianze delle vittime emerge chiaramente l’uso di violenza e minacce, con la presenza diretta degli imputati durante i fatti. Quanto alla presunta situazione di bisogno, i giudici hanno ritenuto che non fosse dimostrata in modo tale da giustificare una riduzione della pena.

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