
Santa Maria Capua Vetere. Salvatore Amato, ex leader di un gruppo criminale affiliato ai Casalesi, è stato definitivamente condannato per aver fornito informazioni false per ottenere il reddito di cittadinanza. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione.
La terza sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da Salvatore Amato, collaboratore di giustizia ed ex capo dell’omonimo clan attivo a Santa Maria Capua Vetere, storicamente legato alla galassia dei Casalesi. I giudici hanno così confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila, che aveva a sua volta ratificato la decisione presa in primo grado dal gup del tribunale di Pescara.
Amato era stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione per aver rilasciato dichiarazioni non veritiere nella domanda per accedere al sussidio statale. Secondo le ricostruzioni, aveva omesso di segnalare la propria condizione penale, tra cui una condanna definitiva per reati di stampo mafioso, estorsione e usura, nonché la circostanza che, al momento della richiesta, fosse sottoposto agli arresti domiciliari.
La difesa aveva cercato di far valere lo status di collaboratore di giustizia ottenuto nel 2011, sostenendo che ciò avrebbe potuto annullare le conseguenze penali pregresse. L’avvocato di Amato aveva argomentato che l’uomo non era consapevole di violare la legge, ritenendo che la qualifica di “pentito” rendesse non rilevanti i suoi precedenti ai fini del riconoscimento del beneficio.
Ma per i giudici della Suprema Corte il ragionamento non regge. Secondo la motivazione, manca il requisito della “onorabilità”, elemento essenziale per l’accesso al reddito di cittadinanza. Chi ha riportato condanne definitive per specifici reati o è stato sottoposto a misure cautelari negli ultimi dieci anni, come nel caso di Amato, non può accedere al sussidio.
La sentenza diventa quindi definitiva e rappresenta un ulteriore tassello nel contrasto alle frodi legate ai benefici statali, anche quando a richiederli sono soggetti entrati nei programmi di collaborazione con la giustizia.

