Gli ultimi anni sono stati all’insegna dei cambiamenti per il mondo del lavoro, che ha visto un vero e proprio sconvolgimento rispetto ai paradigmi ai quali siamo stati abituati per decenni e decenni.
Il lavoro da remoto e lo smartworking – che non sono sinonimi – hanno, di fatto, reso non più necessarie le sedi di numerosi uffici e hanno dato un boost alla crescita dei coworking, dove è possibile affittare uno spazio anche per una singola giornata o per poche ore se si ha la necessità di farlo quando ci si trova in una città per motivi anche privati.
Numeri alla mano, si parla di una crescita globale che, fino al 2028, sfiorerà l’11% (si tratta nello specifico di una statistica che fotografa l’incremento dal 2021).
Sì, abbiamo descritto una potenziale opportunità per chi vuole investire. Essenziale, data la concorrenza a dir poco agguerrita, è trovare l’approccio strategico giusto per distinguersi.
Vediamo qualche consiglio utile nelle prossime righe.
Scegli con buon senso la posizione
La scelta del luogo dove aprire uno spazio di coworking deve essere fatta con criterio. Non è affatto scontato che il meglio sia optare per zone ben servite dai mezzi pubblici o centrali.
Con un’indagine ad hoc, si possono valutare preventivamente le esigenze dell’utenza, il che vuol dire, per esempio, scoprire che a essere potenzialmente interessati sono professionisti che si fermerebbero solo per riunioni sporadiche
Arrivando da altri contesti urbani.
In questi frangenti, può avere più senso optare per una location che si trova vicino a una superstrada o a un’altra arteria a scorrimento veloce.
Metti in primo piano il tuo perché
Soprattutto per chi lavora come libero professionista, è importante fare scelte che rispecchino a fondo i propri valori. Questo vale anche quando si parla di spazi di coworking dove passare tutte le giornate o quelle poche ore di riunione quando ci si trova in trasferta da un cliente.
Non basta avere spazi impeccabili: necessario è infatti andare oltre e raccontare il perché è stata fatta la scelta di aprire un coworking, mettendo in primo piano dettagli della propria storia anche intimi, senza paura dei giudizi.
La cosa giusta da fare in questo caso è mettersi a tavolino ed esaminarla. Qual è stato il momento di cambiamento che ha portato alla decisione di investire? Dalla risposta a questa domanda si può partire nella ricerca del proprio perché e della risposta alla domanda “Come, attraverso questo progetto, punti a cambiare il mondo?”.
L’importanza della pulizia
Avere uno spazio di coworking e puntare al successo vuol dire prendersi cura dei dettagli relativi alla pulizia.
Il top sarebbe dedicare a questo aspetto un’intera pagina del sito. Alla base, però, deve esserci la consapevolezza dei prodotti giusti da usare.
Si va da alleati base come l’Amuchina md disinfettante, sempre presente nell’armadio ad hoc quando si parla dell’igienizzazione di spazi ampi in quanto, grazie al suo ph neutro, può essere utilizzata su diverse tipologie di superficie, fino a dispositivi per la generazione dell’ozono, il top per una sanificazione profonda.
La sopra citata pagina è il massimo per quanto riguarda quella trasparenza che ripaga sempre.
Cerca di includere il maggior numero possibile di dettagli, concentrandoti in particolare su dati come le certificazioni, essenziali per capire il livello di sostenibilità dei prodotti, un aspetto che fa la differenza come pochi.
Scegli il target in maniera chirurgica
Come accennato in precedenza, prima di aprire un coworking è importante effettuare, attraverso survey mirate, un’analisi delle esigenze e delle problematiche della propria potenziale clientela.
Basilare è procedere a un targeting quasi chirurgico: la tuttologia, soprattutto quando si parla di sogni e problemi legati al lavoro, non paga mai.
Una volta individuata l’audience giusta, diventa più facile organizzare anche quegli eventi necessari per mantenere lo spazio un luogo vivo.
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