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West Nile, un’altra vittima nel Casertano: era al “Moscati”

TRENTOLA DUCENTA. Ancora una vittima in Campania per il virus West Nile. Un uomo di 68 anni residente a Trentola Ducenta, è deceduto nella serata di ieri presso il presidio ospedaliero “San Giuseppe Moscati” di Aversa, dove era ricoverato da alcuni giorni in condizioni critiche. Il paziente, secondo quanto emerso, presentava un quadro clinico già compromesso da patologie pregresse e il virus avrebbe agito come concausa scatenante, aggravando ulteriormente il suo stato di salute.

Si tratta del terzo decesso nella regione Campania dall’inizio dell’estate, a conferma di una diffusione preoccupante del virus nelle aree urbane e costiere. Il primo caso fatale era stato quello di un uomo di 73 anni di Pomigliano d’Arco, morto all’Ospedale del Mare di Napoli dopo un ricovero urgente per emorragia digestiva. Anche in quel caso, il West Nile era stato identificato tra le concause del decesso. Un secondo paziente, con condizioni simili, era deceduto pochi giorni dopo.

Il totale nazionale delle vittime del virus West Nile nel 2025 sale così a sette, con una progressione che sta allarmando le autorità sanitarie, anche alla luce dei recenti dati provenienti dal Lazio. Qui, un uomo di 77 anni, trapiantato cardiaco, è morto allo Spallanzani di Roma: aveva contratto il virus dopo una breve vacanza a Baia Domizia, nella provincia di Caserta.

La trasmissione del virus, che avviene attraverso la puntura di zanzare infette, è particolarmente pericolosa per soggetti immunodepressi o con patologie croniche. I casi gravi, pur restando una minoranza, stanno aumentando in coincidenza con l’estate e con l’incremento del turismo nelle zone costiere e rurali.

Le autorità sanitarie regionali hanno rafforzato le operazioni di disinfestazione, soprattutto nei Comuni dell’agro aversano, dell’area vesuviana e del litorale domitio. Le ASL raccomandano di adottare misure precauzionali, come l’uso di repellenti, zanzariere e l’eliminazione di ristagni d’acqua. Il monitoraggio resta costante anche nelle strutture sanitarie, dove sono stati segnalati nuovi casi sospetti.

Il virus, in circolazione in Italia da diversi anni, è tornato con forza nella stagione 2025, colpendo in particolare le fasce più fragili della popolazione.

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