
CASERTA. Si è spento a 66 anni Mario Pagano, ex sovrintendente per i Beni Archeologici, le Belle Arti e il Paesaggio delle province di Caserta e Benevento. Figura di spicco nel panorama della tutela del patrimonio culturale italiano, Pagano ha legato il suo nome a numerose esperienze di rilievo nel settore.
Originario della Campania, Pagano aveva ricoperto il ruolo di vertice nella Soprintendenza casertana in due diversi momenti, nel 2008 e successivamente nel 2019. Il suo impegno lo ha portato a guidare anche le strutture ministeriali competenti in altre regioni, tra cui l’Umbria e le Marche, dove ha lavorato alla valorizzazione di importanti siti archeologici e monumentali. Ha inoltre diretto gli uffici periferici del Ministero a Catanzaro, Cosenza e Crotone, contribuendo a numerosi progetti di recupero e tutela.
Nel corso della sua carriera, è stato spesso chiamato a intervenire in contesti complessi, dove la conservazione del patrimonio si intrecciava con le esigenze del territorio e della comunità. Appassionato di storia antica e numismatica, Pagano era noto per la sua competenza tecnica e per la capacità di dialogare con enti locali, associazioni culturali e cittadini.
Nel 2022, il suo nome è tornato alla ribalta per una vicenda legata al possesso di reperti archeologici, tra cui monete e ceramiche risalenti al IV secolo a.C., episodio che portò la Procura di Santa Maria Capua Vetere ad avviare un’indagine. L’ex sovrintendente si era difeso sostenendo la buona fede e la natura collezionistica della sua attività privata.
Mario Pagano lascia un segno nel mondo della tutela culturale italiana, tra rigore istituzionale e grande passione per l’antico.

