
NAZIONALE – Nonostante un’inflazione ufficiale oggi sotto controllo, molti prezzi continuano a pesare sui bilanci familiari. A certificarlo è l’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato i dati ISTAT relativi al periodo giugno 2021 – giugno 2025, mettendo in luce i forti rincari registrati negli ultimi quattro anni, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel 2022.
In testa alla classifica ci sono i voli europei, che hanno registrato un incremento record del +156,5% rispetto al 2021. Segue il trasporto aereo nazionale con un +124,9%. Medaglia di bronzo per un bene di prima necessità: l’olio d’oliva, rincarato del +59,5%.
Ma non è finita qui: tra i top 10 rincari troviamo anche:
- Burro: +58,6%
- Energia elettrica mercato libero: +54,7%
- Gioielleria: +53,5%
- Alberghi e motel: +52,7%
- Riso: +49,1%
- Caffè: +46,6%
- Pacchetti vacanza nazionali: +45,8%
Alcuni prodotti, come la pasta, la farina e l’olio di semi, dopo aver dominato la classifica dei rincari negli scorsi anni, oggi mostrano segni di rallentamento. Tuttavia, rispetto al 2021, il prezzo della pasta è ancora più alto del 25,8%, quello della farina del 23,8% e del latte fresco del 23,5%.
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, “anche se ora l’inflazione è bassa, i prezzi restano troppo elevati rispetto ai livelli normali. E questo riguarda in particolare i beni alimentari, che non si possono evitare”.

